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Scomparsa di Elena Vergari da Ladispoli: una lettera anonima riapre il caso con nuove indicazioni sul cadavere


Il mistero della scomparsa di Elena Vergari, svanita nel nulla da Ladispoli il 5 giugno 2005, potrebbe essere a una svolta. Una lettera anonima è stata recapitata, indicando con precisione il luogo in cui sarebbe stato occultato il suo cadavere. Questa nuova prova potrebbe spingere il giudice a disporre ulteriori accertamenti, riaprendo un caso per il quale la Procura della Repubblica di Civitavecchia aveva chiesto l’archiviazione.

La notizia è emersa durante la prima puntata della nuova stagione di “Chi l’ha visto?” su Rai 3. Paolo Vergari, fratello di Elena, ha lanciato un accorato appello affinché l’area indicata nella lettera venga perlustrata con l’ausilio di tutte le tecnologie e strumenti oggi a disposizione delle forze dell’ordine, compresi cani molecolari, per poter finalmente dare una degna sepoltura alla sorella dopo vent’anni.

Scomparsa di Elena Vergari da Ladispoli: una lettera anonima riapre il caso con nuove indicazioni sul cadavere
Scomparsa di Elena Vergari da Ladispoli: una lettera anonima riapre il caso con nuove indicazioni sul cadavere

Dettagli della segnalazione anonima

La lettera anonima segnala una zona di campagna a Ladispoli, nei pressi di un piccolo tunnel, a circa 700 metri dall’abitazione in cui Elena viveva. La missiva farebbe riferimento anche alla presenza di “botole” nell’area. Al momento, non risultano essere state condotte ricerche approfondite nel punto indicato.

La storia di Elena Vergari

Elena Vergari aveva quarantasette anni al momento della scomparsa. Casalinga, viveva a Ladispoli in via Fratelli Cairoli con il marito, il figlio e il cane. Secondo il racconto del marito in sede di denuncia, il giorno prima della scomparsa, la coppia era partita per una gita al Lago di Bracciano. Tuttavia, avrebbero cambiato destinazione, dirigendosi al cimitero di Vatopina, dove riposano i genitori di Elena. L’uomo ha riferito di aver dormito in macchina con la moglie senza avvisare il figlio, che invano aveva tentato di mettersi in contatto con loro. La mattina seguente, intorno alle cinque, sarebbero rientrati a casa senza svegliare il figlio.

L’appello di “Chi l’ha visto?” e della famiglia è che l’autore della lettera anonima si faccia avanti, anche mantenendo l’anonimato, per fornire ulteriori dettagli che possano contribuire a fare luce sulla verità e a chiudere un capitolo doloroso durato vent’anni.

Qui il video integrale della tramissione