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Sanremo, seconda serata. L’analisi

di Federica Angelini

Sanremo, seconda serata. L'analisi
Sanremo, seconda serata. L’analisi

Fiorello manca a Sanremo come un push-up manca sotto al vestito della Cesarini.

Se la prima è buona, la seconda serata è da dimenticare. Ed in fretta. Noiosa e soporifera – sbruffo come la mia nuova macchina del caffè che, per tenermi sveglia, questi giorni fa gli straordinari.

La parola che mi suona nella mente è anacronistica.

Si, io mi sento proprio fuori da questo tempo, come se provenissi da un’altra epoca, quando gli uomini la canotta (quella della salute), la indossavano solo in inverno e solo sotto ad una, mai obsoleta, camicia bianca. Quando la plastica rosa color livido ed i centrini all’uncinetto non erano capi d’abbigliamento…E quando capelli lunghi e smalti erano una prerogativa femminile.

Ma ci sono altri misteri che rimangono irrisolti: che fine ha fatto Vessicchio?!?

E soprattutto, cosa è accaduto alla voci delle co-conduttrici?!

Ornella sembrava doppiata da Nostra Signora Maria (una delle poche battute salvabili di Zalone) e Lorena aveva la stessa voce che ho io quando mi sveglio la mattina dopo una nottata di raffreddore e auspico di trovare un fazzoletto ancora prima del “bacio del buongiorno”.

Stasera tocca a lei, la Cesarini (la rivincita delle donne con più cervello che tette!). Emozionata quanto impacciata, non decolla mai (in compenso il treno Ama oggi deraglia e speriamo se renda conto in tempo!)

Lei apre la serata con un monologo sul razzismo (toccante fino alla metà, poi prolisso) che fa da antipasto ad un pasto indigesto di luoghi comuni e stereotipi.

Il tentativo di satira di Zalone voleva essere irriverente invece è stato urticante e divertente come un eritema al primo giorno di vacanza e non hai il dopo-sole. (Certe cose non si possono toccare, tipo la favola di Cenerentola – che diventa un trans calabro-brasiliano e quella canzone di Mia Martini – trash. Per tutto il resto c’è il virologo cugino di Albano – scontato)

Come se non bastasse, si traveste da trapper – si dice così?! – e canta “Poco ricco”… Non che le canzoni in gara siano migliori.

Emma Ogni volta è così, constatazione oltre che titolo del brano, Zaniccona stilosa, l’età c’è ma la voce pure e canta con naturalezza come se lo stesse facendo nella cucina di casa sua mentre impasta fettuccine per i pro-nipoti!

DonatellaCrudeliaDeMonRettore è un dito nella piaga – ah no scusate, ci canta insieme. La canzone di Elisa si che ha chimica, lei indossa una tunica bianca e sembra una dea, del buon canto e della buona musica. E’ un po’ come le polpette di mamma, ci fa sentire a casa! Anzi a Sanremo!

Super Ospite, LauraMorticiaPausini – tunica nera nerissima lunga fino a i piedi – lei presenterà il prossimo EuroVision – ma noi chi ci mandiamo quest’anno!? – accompagnata dall’elegante Mika e dal bravo Cattelan che dopo circa 30 anni di mistero mi svela che lo strumento triangolo non esiste solo nella banda delle suore!

Classifica a parte – ognuno ha la sua – per me vince Fabrizio (il bel) Moro. Una ballata che canta l’amore, quello che fa stare bene e quando c’è amore…. Si superano tutte le difficoltà e soprattutto non si sbaglia mai. Interpretazione intensa, pianoforte che accarezza, io mi commuovo più della Cesarini…. SEI TU…. Da ascoltare con delicata attenzione.

Oggi ci saranno i secondi ascolti di tutti e 25 e come direbbe OriettaO’HaraBerti (esci da quel corpoooooo).

Oggi è un altro giorno!!!