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Rigopiano: 5 anni fa la drammatica valanga che spazzò via 29 vite



Nel 2017 il resort di lusso di Rigopiano veniva travolto da una drammatica valanga che uccise 29 persone. In quella giornata neve e forti scosse di terremoto, la richiesta di evacuazione rimarrà per sempre senza risposta.

Era il 18 gennaio del 2017 e in pochi secondi tutto è finito. L’hotel di Rigopiano era un vero e proprio vanto per il turismo abruzzese, un resort di lusso tra le incredibili montagne appenniniche. Chi non sogna un weekend sommerso da neve e sfarzo, eppure quel sogno è ben presto diventato un incubo.

Quella settimana l’arrivo a Rigopiano era difficoltoso, le continue nevicate avevano reso ardua la pulizia delle strade e il sindaco della città aveva chiuso le scuole, ma ciò che accadde era inimmaginabile. In quei giorni raggiungere l’hotel era una vera e propria impresa, eppure confortati dal relax che li avrebbe attesi, in molti hanno affrontato la sfida.

Quel 18 gennaio però era diverso. Quella mattina l’hotel era diventato una gabbia, dorata, ma pur sempre una gabbia. Improvvisamente la terra ha iniziato a tremare, 2 scosse molto violente e tanta paura. Da quel momento il caos: richieste di soccorso, messaggi ai propri cari, l’ansia, l’agitazione e la speranza di veder arrivare qualcosa che potesse sgomberare la strada.

Rigopiano: 5 anni fa la drammatica valanga che spazzò via 29 vite

Troppo tardi.

Alle 16:47 tutti gli ospiti radunati nella hall dell’hotel sono terrorizzati.

In pochi secondi la valanga travolge tutto e tutti. Sono 29 le vittime e solo 11 i sopravvissuti.

Le prime richieste di soccorso vengono accolte come uno scherzo, nemmeno le forze dell’ordine riescono a credere a quanto veniva detto loro. “Continuavo a chiamare perché nessuno mi credeva” dirà poi Quintino Marcella. Solo alle 19:30 circa partiranno i soccorsi, ma le condizioni meteo sono drammatiche. Il fattore tempo è essenziale, due soccorritori decidono di andare in sci, ma arriveranno solo alle 4 del mattino del 19 gennaio. “Siamo sconvolti, non sappiamo da dove iniziare” diranno nelle successive comunicazioni.

L’Italia è letteralmente paralizzata, i notiziari e i programmi di infotainment non parlano che di questo. Dopo 62 ore tutti i superstiti sono stati salvati, per i dispersi nulla da fare.

Rigopiano: 5 anni fa la drammatica valanga, oggi cosa succede?

“Domani saranno 5 anni dal tragico evento di Rigopiano” scrive Arillo della protezione civile di Civitavecchia. “Ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere quella comunità. Gente semplice di montagna, chiusa, ma allo stesso tempo accogliente. Sono andato su invito della presidente dell’Associazione P. A. R., Patto Abruzzo Resiliente, unitamente ad alcuni volontari a vedere quel luogo, per capire da vicino cosa si era scatenato. Quell’evento chiamato per noi addetti ai lavori ‘IL Cigno Nero’, ossia una concomitanza di fattori non prevedibili, forse? Ho conosciuto tanti di loro, Vincenzo De Bernardinis, responsabile della Protezione Civile locale, una persona di esperienza sia in Italia che all’estero insieme ai suoi volontari, con cui da 3 anni collaboriamo, persone speciali. Poi il giovane Sindaco Ilario Lacchetta, un ragazzo di paese che mai avrebbe immaginato una cosa del genere, il resto sono atti giudiziari.

Rigopiano: 5 anni fa la drammatica valanga che spazzò via 29 vite
Rigopiano: 5 anni fa la drammatica valanga che spazzò via 29 vite

Ci siamo fatti raccontare come sono stati quei giorni lassù in montagna, episodi, fatti come quello della Concordia che hanno fatto scuola, e come per la Concordia, il Ponte Morandi, ed altre stragi, c’è stato l’errore umano. Quindi mi viene spontaneo porre una domanda, cosa abbiamo imparato da queste emergenze, ed il Sistema si è migliorato davvero, senza ipocrisie? Il nostro pensiero va ai familiari delle vittime ed alla comunità tutta di Farindola, affinché il loro sacrificio non sia stato invano. Riposino in Pace” conclude commosso.

Oggi c’è un processo penale in corso e sono ben 25 gli imputati. Uno dei fratelli delle vittime chiede al più presto una sentenza perché “la prescrizione incombe”.

“Noi lottiamo da 5 anni per dare giustizia ai nostri angeli e per far sì che mai più si ripeta quello che è successo a Rigopiano”, hanno scritto in una nota i promotori del comitato vittime. “Non si spengano i riflettori su questa tragedia”. Oggi per ricordarli fiaccolate, alzabandiera, deposizione dei fiori e messa.

Come si chiede Arillo: “Cosa abbiamo imparato da questa tragedia?”. Probabilmente a noi tutti sfugge la risposta. Sicuramente dovremmo fare in modo che questi episodi non avvengano, ma questo suona molto retorico, vuoto. Oggi forse faremmo meglio a ricordare e come diceva Carlo Gragnani: “Ricordare il passato è una questione di memoria. Certe volte anche di coraggio”.

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