È stato firmato questa mattina il contratto per l’avvio dei lavori di restauro conservativo di Torre Flavia, uno dei simboli più riconoscibili della città di Ladispoli. A dare l’annuncio è stato il sindaco Alessandro Grando, che ha definito l’intervento “un passo importante verso la riqualificazione del monumento storico e culturale che da secoli domina il nostro litorale”.
«Torre Flavia – ha dichiarato Grando – diventerà un luogo fruibile e coinvolgente, capace di raccontare la nostra storia e affascinare cittadini e visitatori. Si tratta di un progetto ambizioso, sul quale abbiamo lavorato a lungo, affrontando tutte le necessarie procedure burocratiche». Il Sindaco ha anche ringraziato la Regione Lazio, finanziatrice dell’opera, e in particolare l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini.
I lavori, affidati alla società Mario Di Cola S.r.l., prevedono il recupero strutturale dell’antica torre costiera e la sua trasformazione in un piccolo museo sul mare, con percorsi multimediali volti alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale locale. L’intervento, che durerà circa 450 giorni, inizierà nei prossimi giorni con la cantierizzazione dell’area.
L’assessore ai Lavori Pubblici Marco Pierini ha sottolineato l’attenzione al contesto ambientale: «Particolare cura sarà riservata alla tutela dell’ecosistema della palude di Torre Flavia, habitat naturale di grande valore. I lavori saranno compatibili con le esigenze di conservazione ambientale e salvaguardia della biodiversità».
Non sono però mancate le prime polemiche. Alcune voci critiche sui social e nei gruppi locali hanno sollevato dubbi sull’intervento definendolo ironicamente un cubo di cemento. Il primo cittadino, ha parlato di un progetto ambizioso, frutto di un lungo lavoro con gli uffici comunali e il sostegno della Regione Lazio
Il dibattito è aperto, ma il Comune tira dritto: Torre Flavia si prepara a una nuova vita, tra memoria, valorizzazione e, inevitabilmente, confronto.
