La vicepresidente dell’associazione, Giovanna Caratelli, ha parlato di guerra alla scuola Corrado Melone
La e le migrazioni, un argomento del progetto “Prepariamo il Futuro” di Scuolambiente alla Corrado Melone di Ladispoli –
Riceviamo e pubblichiamo –
Perché esiste la guerra? Questo argomento è stato trattato per il progetto “Prepariamo il Futuro” di Scuolambiente.

Giovanna Caratelli ovvero la Vicepresidente dell’Associazione, ha parlato della guerra presso la nostra scuola, la Corrado Melone La guerra esiste a causa della povertà, dalla fame, del razzismo e del fanatismo.
Ricordiamo che i conflitti non esistono solo tra paesi nemici ma ci sono, nel Mondo, moltissime guerre civili cioè combattute tra cittadini dello stesso Paese.
La e le migrazioni, un argomento del progetto “Prepariamo il Futuro” di Scuolambiente alla Corrado Melone di Ladispoli
Con la guerra si producono molte armi facendo guadagnare gli Stati che le esportano, tra i principali abbiamo: gli Stati Uniti che le forniscono a più di 100 paesi; la Russia che vende armi in Egitto e Algeria; la Francia che, come la Russia, esporta maggiormente in Egitto e in India; la Cina che fornisce armi in Nigeria, Bangladesh, Myanmar ecc.; la Germania che fornisce in particolare paesi dell’Asia, e l’Egitto e anche l’Italia che compra armi dagli Stati Uniti e vende in Qatar, Turchia e Kuwait.
Attualmente la maggior parte dei conflitti sono combattuti soprattutto in Africa, nel Sud-est asiatico, nell’America centrale, in Ucraina.
Tra le conseguenze dei conflitti, oltre alla morte e alla distruzione, c’è l’emigrazione, un fenomeno causato anche dai regimi dittatoriali, dalle persecuzioni religiose e dagli scontri etnici.
A tale proposito ricordiamo che esistono due tipi di emigrazione: quella dei profughi che sono costretti ad abbandonare il proprio Paese a causa di guerre, disastri naturali, povertà e dunque cercano una vita migliore e quella dei rifugiati, che, invece, sono perseguitati per motivi politici o razziali e fuggono per non essere oppressi.
In Italia gli immigrati sono circa l’8% della popolazione e la maggior parte proviene da paesi europei (Romania, Albania), dall’Africa settentrionale (Marocco) e, da quando c’è il confitto, anche dall’Ucraina.
Articolo di Chiara Guidolotti, III C