Riceviamo e pubblichiamo:
Pasto da casa, la Corrado Melone lancia l’appello per dotarsi di un frigo – Da un lato abbiamo l’amore delle mamme per i propri figli, la loro libertà di decisione, a volte l’impossibilità di pagare un servizio (molto spesso non gradito, con un conseguente incredibile spreco di cibo gettato nella spazzatura: vergognosa offesa verso chi muore di fame), una sentenza del Consiglio di Stato (che consente di far consumare a scuola il pranzo portato da casa, come da sempre si fa con le merende e senza che nessuno si sia mai scandalizzato) e in alcuni casi la non conoscenza della corretta alimentazione o delle regole igieniche.
Dall’altro lato abbiamo una ditta che ha ovviamente lo scopo del lucro, un menu definito da un nutrizionista, alcuni controlli (ma solo se richiesti a seguito di evidenze eclatanti, da parte di organi competenti), la assoluta non conoscenza delle necessità didattiche e sociali della scuola, interessi economici e lavorativi e in alcuni casi anche furti o sostituzioni di cibi con altri di minore qualità e non indicati per i giovani.
In mezzo c’è la bistrattata Scuola, ma ormai il pasto da casa, consentito da una sentenza del Consiglio di Stato, è stato approvato anche dal Sindaco Grando e già autorizzato alla “Melone” (peraltro unica Scuola a Ladispoli ad averlo fatto). Il consumato all’interno dei locali adibiti a refezione scolastica, insieme a chi mangia il pasto della ditta appaltatrice (con le dovute accortezze), è stato un passo molto contrastato, ma necessario per evitare odiose discriminazioni fra bambini e conservare il valore didattico del momento del pranzo, così come previsto dalla Scuola.
Al momento la maggior parte dei pasti che provengono da casa sono consumati a temperatura ambiente, ma alcune mamme hanno già donato alle classi dei propri figli dei fornetti a microonde e queste donazioni sempre più numerose.
La grossa difficoltà è invece permettere alla nostra Scuola, la “Corrado Melone”, di dotarsi di un frigorifero adatto alla conservazione dei pasti. Questo elettrodomestico deve avere caratteristiche specifiche di sicurezza ed igiene ed è assolutamente fuori dalla capacità economica della Scuola. Allora ho “lanciato” una richiesta sui social con un po’ di scetticismo (proposta suggeritami da un amico) perché purtroppo vedo molto odio ed egoismo intorno a me, ma osservando come il mio post abbia destato interesse mi rivolgo a quanti desiderino aiutare i bambini ed i ragazzi che portano il cibo da casa chiedendo loro una donazione liberale alla Scuola, donazione che, se effettuata in via trasparente con un bonifico bancario o tramite posta, è anche deducibile dalla propria dichiarazione dei redditi.
Lancio quindi un appello a tutti: per favore, versate una somma sul ccp della Scuola n. 001010293254 o bonifico (codice IBAN: IT44W0760103200001010293254), indicando nella causale che si tratta di una donazione liberale vincolata per l’acquisto del frigo (per la conservazione dei pasti portati da casa).
I nomi dei donatori e le relative cifre saranno pubblicati sul sito della scuola e sulle nostre pagine FB.