Il punto della criminologa di Cerveteri Linda Corsaletti
Pamela Matropietro: ”Per il modo in cui è stato ridotto il corpo è un caso unico nella criminologia italiana”
L’udienza di ieri a Macerata si è celebrata a porte chiuse, con la sola presenza in aula delle parte civili, dei giornalisti e famigliari. Durante lo svolgimento del processo sono state mostrate le immagini del corpo di Pamela poiché ieri era tutto basato sulle indagini svolte sui resti della ragazza. Ben due medici legali nel corso dell’udienza hanno definito l’opera di deprezzamento “raffinata”. Uno dei due medici ha anche aggiunto : “io dopo 40 anni di esperienza riuscirei a farlo in modo analogo”.
Si è accertato che la ragazza non è morta per overdose. I tossicologi hanno a lungo spiegato il perché. È emerso anche ciò di cui ci siamo immediatamente resi conto vedendo il modo in cui il corpo di Pamela è stato ridotto, cioè che le modalità di deprezzamento e disarticolazione e lo scuoiamento del corpo, lo rendono un caso quasi unico della storia della criminologia italiana e non solo. Durante lo scorrimento delle immagini in aula sono rimasta colpita dall’atteggiamento di Oseghale, che sinceramente mi aspettavo.
Non ha mai alzato la testa, non ha mai rivolto lo sguardo alla mamma di Pamela. Gli agenti carcerari e i carabinieri a stento riuscivano a guardare. Hanno mostrato rispetto e pudore e ovviamente stupore di fronte a tanta efferatezza e mostruosità.
Siamo soddisfatti dell’andamento della giornata processuale di ieri, che è stata veramente intensa.
Linda Corsaletti