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Cantina Cerveteri, l’on. Battilocchio porta la delibera 54 nei due rami del parlamento

on. Battilocchio porta la delibera 54 nei due rami del parlamento – La questione legata al cambio di destinazione d’uso della Cantina Cerveteri arriva in parlamento. Il deputato del nostro territorio Alessandro Battilocchio, come si legge sul quotidiano la voce, ha presentato una interrogazione a risposta scritta indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Agricoltura, Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Al centro dell’interrogazione la famigerata delibera 54 dello scorso ottobre con la quale il comune di Cerveteri ha approvato il cambio di destinazione d’uso della Cantina Sociale di Cerveteri da opificio industriale a Centro Commerciale.

Come si legge nell’interrogazione a firma Battilocchio “l’edificio e l’area di pertinenza della cantina di Cerveteri, ubicati sulla Via Aurelia Km. 42,700, insistono su un terreno che da Piano Regolatore è a destinazione d’uso agricola, con i vincoli che ne conseguono; inoltre, tale zona è sottoposta a vincolo militare, in considerazione della presenza del limitrofo Ente della Difesa; di fronte all’anzidetta zona militare, il vigente Piano Regolatore prevede la realizzazione di una zona Artigianale – denominata Pian del Candeliere; con la delibera n.18 del 02/05/2017 il Consiglio comunale di Cerveteri ha proposto (il Consiglio approva, la delibera di adozione di piano o di variante al piano, nella specie) una variante al piano prevedendo la realizzazione di un complesso commerciale; la Cantina Sociale insiste, tra gli altri, su terreni espropriati dall’Ente Maremma con lo scopo di assegnarli alla piccola proprietà contadina e, risulta all’interrogante, che i circa 220 coltivatori diretti soci della cooperativa non si siano espressi nelle loro assemblee in merito al cambio di destinazione d’uso; sarebbe, dunque, auspicabile che in casi come quello in questione, che impatta fortemente con la elevata vocazione vitivinicola dell’area interessata e con i livelli occupazionali di considerevole quantità di lavoratori impiegati nell’indotto, il Governo, di concerto con le competenti autorità e nel rispetto del riparto delle competenze Stato – Regioni e del principio di sussidiarietà, intervenisse a tutela di tali territori e dei lavoratori colpiti dall’azione dell’Ente locale; si evidenzia, peraltro, che il mutamento di destinazione d’uso, anche solo funzionale, comporta un aggravio di carico urbanistico in quanto implica un passaggio tra categorie urbanisticamente differenti (da D1 Opificio Industriale a C1 Commerciale), necessitando, quindi di essere annoverato tra gli interventi di tipo oneroso – se i ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto in premessa e, in caso positivo, se intendano acclarare, le vicende che vedono mutata la destinazione urbanistica dei terreni occupati dalla Cantina Sociale di Cerveteri, che attualmente occupa circa 220 famiglie di viticultori; se e quali misure intendano adottare, al fine di favorire le attività legate all’agricoltura, in relazione alla mutazione di destinazione del complesso sorto su terreno agricolo ex Ente Maremma in Centro Commerciale; se e quali iniziative intendano intraprendere al fine di evitare la deruralizzazione del vasto Comune di Cerveteri che vede nella viticultura la sua naturale vocazione e un traino per l’economia locale”.


La questione della Cantina, insomma, è approdata di nuovo, dopo l’interrogazione del senatore Gasparri, nelle massime istituzioni nazionali, e continua ad occupare l’agenda politica delle opposizioni a Cerveteri.