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Officina della Salute: “Delle persone assistite circa il 60% è di Ladispoli. Poi Cerveteri e Santa Marinella”

La Croce Rossa S. Severa – Santa Marinella attraverso questo servizio assiste le persone che si trovano in una condizione di difficoltà economica. L’intervista al vicepresidente del comitato locale Fabio Napolitano

Officina della Salute – di Giovanni Zucconi

Se pensiamo alla Croce Rossa Italiana, pensiamo soprattutto alle loro attività di soccorso operato con le loro ambulanze. Pensiamo ai loro interventi in caso di sciagure o di calamità naturali. Al loro presidio medico durante i grandi eventi. Pensiamo, cioè, che la Croce Rossa sia legata alla straordinarietà, piccola o grande. Bella o brutta.

Invece scoprirete che la Croce Rossa Italiana entra anche nel quotidiano. Tutti i giorni. Senza passare per i TG o per i giornali. Entra nella vita delle persone che vivono, in silenzio e lontano da un qualsiasi conforto, una condizione misera e non degna di una società civile. Entra nella vita degli ultimi. Degli ultimi e abbandonati.

Come ricorderete, abbiamo intervistato, qualche giorno fa, il vicepresidente Fabio Napolitano nella sede del “Comitato Locale di Santa Severa – Santa Marinella della Croce Rossa Italiana”. Una struttura che è una sede operativa vera e propria. Con le ambulanze pronte per partire, e le tende gonfiabili che diventano un’infermeria pronte ad essere trasportate in 15 minuti.

Visitare la sede della CRI di Santa Severa mi ha fatto scoprire un mondo pulito e ordinato. Con tutti gli ambienti necessari per l’accoglienza di chi ha bisogno, e per la distribuzione dei pacchi alimentari o delle medicine. Con le stanze che ospitano i volontari e i medici di turno, la cucina, le brande e l’infermeria.

Un mondo che ospita, oltre agli operatori di pronto soccorso e alle ambulanze, anche l’“Officina della Salute”. Che cosa è? Neanche io ne avevo mai sentito parlare prima. Eppure, è già operativa a Santa Severa da più di due anni. Eppure, in questo periodo, vi sono stati distribuiti 3000 farmaci, ed effettuate settecento visite mediche, anche specialistiche. E cinquecento persone hanno ricevuto un supporto psicologico. Ognuna di queste persone, bisognose di tutto, ha ricevuto un pacco alimentare al mese.

Nell’intervista che segue, il vicepresidente Fabio Napolitano ci ha raccontato che cosa è questa Officina della Salute, e dei servizi che ogni giorno i volontari della Croce Rossa prestano nel nostro territorio. Scoprirete un mondo e sicuramente ve ne innamorerete. Ringraziamo anche la Presidentessa, Rosanna Saba, per la gentile accoglienza. E per tutto quello che fa per il nostro territorio.

Officina della Salute: "Delle persone assistite circa il 60% è di Ladispoli. Poi Cerveteri e Santa Marinella"
Officina della Salute, il vicepresidente Fabio Napolitano e la Presidentessa Rosanna Saba del comitato locale di S. Severa – S. Marinella

Ci può parlare del progetto “Officina della Salute” che state portando avanti nella vostra sede di Santa Severa?

“Tutte le persone che si trovano in una condizione di difficoltà economica, estrema o marginale, cronica o temporanea, possono chiamare il 1520, che è il numero della centrale nazionale della Croce Rossa. Troveranno, 24 ore al giorno, degli operatori pronti ad ascoltarli e che faranno loro un’intervista. Gli operatori analizzano la loro situazione, verificano le loro esigenze, e mandano a noi la richiesta di assistenza.”

Quindi poi le contattate voi le persone che hanno bisogno di assistenza

“Certamente. Contattiamo l’utente, e gli fissiamo un appuntamento qui a Santa Severa. Da noi seguirà un percorso, non ci limitiamo a dargli solo un pacco alimentare. Il primo passaggio che dovrà seguire è quello di parlare con uno psicologo professionista. Anche in questo caso tutti sono solo volontari della CRI. Lo psicologo fa l’analisi delle esigenze, e analizza la condizione generale della persona. Compila una scheda anagrafica, e la mettiamo a sistema. Dopo lo psicologo, se si evidenziano delle problematiche di salute, la persona viene visitata da un medico di base, in medicina generale. Consideri che nel 99% dei casi, le persone con disagio hanno dei problemi alimentari, e dei problemi non solo psicologici, ma anche psichiatrici. Noi abbiamo sia la medicina di base, sia la medicina specialistica. Ma la visita specialistica la deve prescrivere il medico di base.”

A questo punto date anche il pacco alimentare?

“Alla fine di questo percorso, diamo all’utente anche il pacco alimentare. Ma non solo. Perché, in caso di necessità, il medico di base lo manda anche dal nostro farmacista. Noi abbiamo anche un farmacista interno. Che distribuisce farmaci, o a esigenza, o farmaci cronici. Prima le ho fatto vedere la nostra farmacia interna.”

Tutto si conclude con questa prima visita?

“No. Sempre con la supervisione del medico e del farmacista, la persona rientra in un programmastrutturato. Nel quale, una volta al mese, la nostra segreteria contatta l’utente e lo invita a tornare a prendere un altro pacco alimentare.”

Mi sta facendo capire che il pacco alimentare è un po’ una scusa per poter fare visitare queste persone da un medico

“Effettivamente noi ci siamo resi conto che il pacco alimentare è, diciamo così, l’elemento trainante per una serie di servizi verso queste persone che hanno bisogno di assistenza. Perché ci sono persone che non conoscono nemmeno la faccia del proprio medico di famiglia. Non hanno accesso alle cure, non vanno in farmacia, non vanno dallo specialista. Quindi venendo da noi attratti dal pacco alimentare, e quindi trainati purtroppo dalla fame, trovano una serie di servizi per loro essenziali.”

Officina della Salute: "Delle persone assistite circa il 60% è di Ladispoli. Poi Cerveteri e Santa Marinella"
Officina della Salute

Da quando è attivo questo servizio?

“È attivo da gennaio 2022.”

Ci può dare qualche numero per renderci conto del vostro impegno?

“In due anni abbiamo distribuito 3000 farmaci, effettuato 700 visite mediche, di cui due terzi di medicina generale e un terzo di visite specialistiche. 500 persone hanno avuto un supporto psicologico. Complessivamente 1.200 prestazioni ambulatoriali.”

Quante volte al mese possono venire queste persone?

“Una volta al mese. Come le dicevo gli diamo noi il nuovo appuntamento. Il servizio è attivo il martedì e il giovedì, dalle 14 alle 18. Questo meccanismo di prenotazione ci dà la possibilità di dedicarci maggiormente all’utente. Perché, se arrivassero tutte le persone in maniera non prenotata, ci troveremmo a doverle gestire per cinque minuti, al massimo dieci minuti l’uno. Invece con questo modo, noi scaglioniamo gli arrivi, e la persona è sicura di ricevere i servizi di cui ha bisogno. Aggiungo anche che noi non abbiamo un magazzino.”

Se la persona non può venire, l’andate a prendere voi?

“Esattamente.L’ultima settimana del mese è dedicata ai domicili.A tutte quelle persone che, in modo conclamato, non hanno la possibilità di venire da noi.L’ultima settimana del mese andiamo a casa di quelli che hanno un deficit motorio, o delle malattie tali che non si possono muovere. Ovviamente, andando a domicilio,mancano tutti quei servizi che non possiamo portarci dietro. Per esempio la farmacia. Anche se noi abbiamo le schede di ognuno, e conosciamo le loro esigenze. Quindi, quando andiamo a domicilio, ci portiamo dietro quello che sappiamo che serve.”

Queste persone che voi assistite, da quali paesi vengono?”

“Stiamo parlando di quasi 700 utenti. Di 220, 230 famiglie. La grande maggioranza, il 55-60%, è di Ladispoli. Poi segue Cerveteri, e poi Santa Marinella. Questo segue un po’ le dimensioni dei singoli Comuni. Però Ladispoli è quella in assoluto più servita da questo tipo di servizi.”

Prima mi parlava anche di un servizio sempre dedicato alle persone bisognose, ma in situazioni di povertà estrema

“Per chi si trova in povertà estrema, noi abbiamo un altro servizio nell’ambito della sfera sociale, che sono le “Unità di strada”. Una volta a settimana d’estate, e più di una volta a settimana d’inverno, con dei nostri mezzi, i nostri operatori andavano prima sotto il famoso ponte di Ladispoli, e adesso vanno al Boietto, per portare i nostri servizi. Una volta a settimana, noi portiamo: alimenti, vestiti e medicinali. E all’occorrenza ci portiamo dietro anche l’infermiere e il medico. In questi giorni ci è arrivata una segnalazione di un senza fissa dimora a Cerveteri e siccome si trova in una condizione anche molto più complicata di quelli che noi troviamo al Boietto, abbiamo fatto una turnazione giornaliera. E i nostri volontari, in questo caso in alternanza con la Caritas, vanno da questa persona e gli portano il necessario.”