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Nasce il governo PD-M5S, le opinioni dei politici locali

Lo scenario politico assume chiarezza di giorno in giorno e stimola il dibattito a livello locale

Nasce il governo PD-M5S, le opinioni dei politici locali

Mentre il Professor Giuseppe Conte (che ha saltato qualche sessione d’esame e che salterà verosimilmente anche quella di settembre) ha accettato con riserva l’incarico conferitogli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, infiamma il dibattito politico sul nostro territorio.

Tra favorevoli e contrari, oppositori guardinghi e freddi sostenitori, sono varie e variegate le posizioni di chi si occupa della cosa pubblica (intesa nell’accezione più latina possibile) in ambito locale.

L’Onorevole Alessandro Battilocchio sposa la via che ieri ha espresso il presidente Silvio Berlusconi ossia quella di un’opposizione responsabile:

“Mah… vediamoli all’opera -dichiara il deputato- In Parlamento in questi 14 mesi (Battilocchio ha partecipato al 100 per cento delle sedute,ndr) Pd e 5 stelle si sono combattuti aspramente sui temi e non credo che questa sintesi, pur legittima formalmente, sia duratura. Avremmo decisamente preferito il voto, per dare un Governo stabile e forte in grado di affrontare le difficili sfide all’orizzonte. Faremo un’opposizione attenta e puntuale e, per quanto mi riguarda, il mio compito è di continuare a rappresentare il mio territorio, ogni giorno al
fianco degli amministratori e delle comunità del nostro comprensorio.”

Di tutt’altro avviso l’ex assessore pentastellato D’Antò, che ha fatto parte dell’amministrazione civitavecchiese fino alla successione con Ernesto Tedesco. Per D’Antò bisogna aspettare i punti del programma di governo per poter farsi un’opinione, anche perché in effetti in questi giorni la discussione si è mossa più sulla composizione della squadra di governo che sui temi più strettamente politici.

Programma dunque e speranza: speranza che ripone il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, speranza nel fatto che questo governo possa essere prodromico alla creazione di una rete di comunicazione tra istituzioni nazionali e locali. Per questo il suo appello aperto ai sindaci d’Italia ha trovato il consenso di 200 suoi colleghi in tutto il paese. Per Pascucci bisogna ragionare sui temi concernenti la vita quotidiana dei cittadini, che si articola sul piano cittadino, nel contatto con le amministrazioni locali.

Chi è invece fortemente favorevole alla creazione dell’esecutivo “giallorosso” è Pietro Tidei, che vede molte similitudini tra democratici e pentastellati: “se ci si pensa -afferma il Sindaco dem di S.Marinella – Beppe Grillo aveva originariamente pensato di entrare nel PD, salvo poi creare il Movimento. Ora, queste sembrano due realtà molto simili e l’esperienza di governo potrebbe riflettersi anche a livello locale, dove i contorni sono ancora meno netti. Basti pensare che a Civitavecchia se si fosse andati insieme ora non ci sarebbe il centrodestra a governare. I cinque stelle sono stati sovrastati nello scorso governo dalla prepotenza di Salvini, ma ora c’è l’opportunità di stare insieme e di riunire un gruppo tendenzialmente di sinistra”.

Fortemente critico sullo scenario di un governo “democratico-stellato”, almeno sui social è invece lo schieramento leghista, che ha vissuto un cursus honorum inverso, passando nel giro di 20 giorni from hero to zero. Seguendo il feed del leghista Quintavalle si legge una critica aspra nei confronti degli ex compagni di governo, definiti “saltimbanchi della peggior specie”, ma anche una riflessione decisamente più sul pezzo, un pensiero che riporta alla. volontà verde di tornare alle urne:

“Diamo per scontata (ormai dovrebbero aver trovato la quadra) la formazione di questo governo, farlocco nella sostanza e scientificamente indirizzato ad impedire la naturale affermazione della Lega. Non possiamo che sorridere: si, sorridere, perché questi squallidi personaggi che con unghie e denti si sono ancorati alle poltrone altro non stanno facendo che distruggere il loro elettorato, la loro “base”. Non ricordo chi era solito affermarlo, ma veramente “senza base non ci può essere altezza”: quando cadranno, non ci saranno né teli né materassi ad accogliere, non ci saranno Poteri più o meno forti pronti a legittimarli nuovamente, ma troveranno noi, fermi nelle nostre convinzioni e sicuri che avere Salvini Premier e la Lega primo partito sia l’unica soluzione per questa nostra Italia, maltrattata e piegata. A testa alta, sempre rivolti verso il Sole: avanti Lega”

La sensazione comunque è che, almeno a livello locale, chi si trova “all’opposizione” si prepara alla guerra, mentre chi dovrebbe sostenere la nuova maggioranza punta sull’appeasement di Chamberlainiana memoria, aspettando che la trama si dissipi un po’ per svelare i punti programmatici del governo Conte II.

L’opinione di chi vi scrive? Ciò che non poterono le urne potè il Capitano…

Di Alessandro Ferri

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