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Mozione di sfiducia a Cerveteri, la linea di Nicolò Accardo confermata dal Segretario regionale di Noi Moderati

Mozione di sfiducia a Cerveteri, la linea di Nicolò Accardo confermata dal Segretario regionale di Noi Moderati

Marco Di Stefano, segretario regionale di Noi Moderati
Marco Di Stefano, segretario regionale di Noi Moderati

A Cerveteri prosegue il braccio di ferro sulla seconda mozione di sfiducia contro la Sindaca Elena Gubetti. Attualmente il documento ha raccolto solo otto firme. Tutte dai banchi dell’opposizione. All’appello, tra i consiglieri di minoranza, manca Nicolò Accardo, esponente di Noi Moderati. E mancherebbero, seguendo una stretta logica politica, ma che si sa, è l’arte del possibile, le firme dei quattro recenti fuoriusciti dalla maggioranza.

In una nostra recente intervista ad Accardo, che potete leggere qui, il consigliere aveva spiegato le ragioni del suo rifiuto. A suo giudizio la procedura è stata “rovesciata”. Perché sarebbe dovuta partire da chi ha eletto la Sindaca e non dall’opposizione. Firmare ora significherebbe offrire ai “cesaricidi”, come li definisce lui, la possibilità di sfilarsi senza esporsi.

L’esponente di Noi Moderati teme inoltre, e soprattutto, che la città precipiti nel caos elettorale. Vista la presenza di “cinque, sei, forse sette aspiranti alla poltrona di Sindaco”, privi di un progetto comune.

L’intervista di BaraondaNews, come era prevedibile, non ha avuto una buona accoglienza da parte dagli esponenti dell’opposizione e dal loro elettorato.

Su questo scenario è intervenuto ieri Marco Di Stefano, segretario regionale di Noi Moderati. In un’intervista rilasciata ad una testata locale, ha dichiarato che il partito è pronto a far cadere la giunta se sottoponessero al partito la mozione già firmata dagli otto consiglieri d’opposizione e dai quattro fuoriusciti dalla maggioranza. In quel caso, dichiara il Segretario, il partito inviterebbe Nicolò Accardo a firmarla immediatamente.

Marco Di Stefano, segretario regionale di Noi Moderati
Nicolò Accardo

Le dichiarazioni del segretario non hanno evidentemente la sostanza di una pressione interna. Anzi confermano la linea seguita dal Consigliere fin dall’inizio: prima le firme dei dissidenti e quella degli otto Consiglieri di opposizione. Poi verrà apposta anche quella del Consigliere di Noi Moderati. Non c’è dunque alcuna correzione di rotta, né una retro‑marcia. Al contrario, l’intervento del vertice regionale rafforza la posizione di Accardo, sancendo l’unità di vedute all’interno di Noi Moderati.

Di Stefano dichiara di condividere tutte le parole di Nicola Accardo. Definendolo “uomo delle istituzioni, perbene e intellettualmente onesto”. E ricorda che l’“abc” della politica locale impone a chi rompe con il sindaco di assumersene per primo la responsabilità. Sottolinea inoltre di aver consigliato lui personalmente ad Accardo la linea contestata dalle opposizioni di Cerveteri.

Il prossimo passo dipende quindi da chi ha aperto la crisi. Se i quattro di Città Futura – Anno Zero e il resto dell’opposizione crederanno davvero nella sfiducia, dovranno mettere nero su bianco le loro firme. Solo allora la “tredicesima” potrà essere discussa: fino a quel momento Nicola Accardo resta fermo nella sua scelta, sostenuto, parole di Marco Di Stefano, da un partito che non intende “fare il gioco di nessuno”, ma pretendo il rispetto delle regole istituzionali.

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