Il sig. Dattilo replica alle accuse mosse nei suoi confronti da vari esponenti politici, e non solo, per le esternazioni social contro gli abruzzesi
”Mi scuso con il popolo abruzzese tutto” –
Marco Dattilo replica alle “accuse” mosse nei suoi confronti da parte di esponenti politici e non, per il post pubblicato sui social dopo la vittoria del centrodestra in Abruzzo.
“Egregio direttore,
chi Le scrive è Marco Dattilo, colui che per molti è il problema sociale odierno per degli attacchi prettamente politici al popolo abruzzese, in virtù delle ultime elezioni regionali. Chiedo a Lei direttore il diritto di replica, breve, ad accuse da parte del nostro sindaco, del meetup di Cerveteri e degli abruzzesi tutti.
Il sottoscritto, deluso dai risultati delle elezioni in merito, si è dichiaratamente sfogato scrivendo ciò che pensava, prendendosi tutte le responsabilità, sicuro di aver subito un’ingiustizia quale quella di vedere, ancora una volta su delle poltrone importanti, soggetti provenienti da partiti che hanno in passato, e di recente, devastato quel territorio, ne ricordo alcuni.
Viceversa a questo, il sottoscritto rammenta gli interventi oggettivi, in denaro ed altro, che il m5s ha elargito in aiuto a tale popolazione nei momenti difficili.
Quanto ai terremoti dico e affermo che NON sono per forza quelli che crediamo, ogni giorno nel mondo ce ne sono a migliaia, e la stragrande maggioranza non sono devastanti, quindi il mio augurio è soggettivo, no oggettivo, di morte ne parlano gli altri, NON io.
Quanto al meetup di Cerveteri, beh, è palese l’infamia ricevuta, poiché il sottoscritto ne fece parte fine 2016 inizio 2017, andandosene per dolo di alcuni soggetti, estranei all’interesse sociale, quindi lontani dalle tematiche del mov.
Concludo scusandomi per lo sfogo con il popolo abruzzese tutto, con la loro terra insigne, e con le loro tradizioni, anche se discutibili.
Prego chi mi attacca di evidenziare e condannare altresì le centinaia di offese ricevute, tutte estremamente pesanti, a cui non ho seguito risposta, se il fallo di reazione è ancora condannabile”.
Marco Dattilo