Il messaggio del sindaco di Cerveteri nel giorno del ricordo della tragedia che ha coinvolto istriani e dalmati
Memoria delle Foibe, Pascucci: “dobbiamo rinnovare la memoria” – Quello di oggi è il giorno nato per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Un giorno nato per non dimenticare l’esodo di circa 350 mila profughi e l’uccisione di migliaia di persone. Zone, quelle del confine orientale tormentate e tribolate, con una storia complicata e contesa, frammentata e conflittuale quasi fino ai giorni nostri.
Da rappresentanti delle Istituzioni, garanti di tutti, è nostro preciso dovere ricordare ciò che è stato, ciò che ha macchiato di sangue la storia, affinché sia da monito per le generazioni future, affinché dove ha regnato l’orrore, la violenza, non vi siano più periodi bui, ma solo periodi di pace, unione e accoglienza. Ricordiamo e rendiamo omaggio dunque ai perseguitati, alle vittime delle foibe, con la speranza che mai più si debba parlare di genocidi, di guerre, di repressioni.
Con la speranza che i valori di democrazia e libertà, ottenute a sacrificio della propria vita da parte dei nostri nonni, siano pilastri della società che sarà. Guardiamo però, con sguardo attento e preoccupato, anche ai profughi di oggi, agli uomini e alle donne, ai bambini. Ricordare il dramma delle foibe e dei profughi può farci da guida verso una linea comune: quella della tolleranza e del riconoscimento del valore della diversità, del rispetto dell’altro, contro ogni forma di razzismo, per una convivenza pacifica. L’augurio è che quella di oggi possa essere una giornata per celebrare la pace, l’unione, il rispetto. Una giornata per non dimenticare ciò che è stato e che non deve mai più accadere.
Oggi, oltre alla Deposizione floreale al Monumento ai Caduti della nostra città durante i conflitti bellici, l’Amministrazione comunale di Cerveteri in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali ha organizzato per le 16.30 un incontro dibattito nei locali di Sala Ruspoli in Piazza Santa Maria. Interverrà il Professor Settimio La Porta, stimata persona di profonda cultura della nostra città che offrirà un approfondimento completo su uno dei periodi più atroci, più sanguinosi della nostra storia.
Voglio condividere con voi la bellissima poesia dello scrittore Ermanno Eandi che ben rappresenta gli orrori di questo eccidio: Urlavano Italia, e caddero. Bruciavano di dolore, e caddero. Indifesi e soli, svanirono in infernali voragini. Eco di silenzioso dolore gettato in un baratro di follia che profuma di morte. La polvere mi parla di loro, sussurri di mille voci singhiozzi, silenzi, troppi silenzi. Sofferenza in terre d’amore, sfumature d’Istria, onde di Trieste profumi di Zara e colori di Dalmazia.
Chi scampò lasciò tutto, una lunghissima carovana di lacrime dure partì, verso la loro terra, la loro nazione. Tornarono nella loro patria, esuli con la morte negli occhi e la speranza nell’anima, spogli di tutto tranne che la dignità pronti a rinascere nuovamente, con l’orgoglio di aver combattuto, vivendo con l’Italia nel cuore.