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Quando Mario Soldati e Sergio Leone girarono due film al Castello di Palo e visitarono i resti delle ville romane di Ladispoli

Il Delegato alla Valorizzazione del Patrimonio Storico e Archeologico di Ladispoli, Arnaldo Gioacchini racconta la storia dei due artisti sul territorio

Quando Mario Soldati e Sergio Leone girarono due film al Castello di Palo e visitarono i resti delle ville romane di Ladispoli –

di Arnaldo Gioacchini *

Mario Soldati Sergio Leone Ladispoli
Sergio Leone

Ci sono, a volte, dei ricordi che rimangono scolpiti nella mente ed anzi, al contrario di altri che si fanno dimenticare, i primi acquistano sempre più, con il passare degli anni, un nitore bellissimo soprattutto se essi sono legati, indissolubilmente, a Persone semplicemente eccezionali che si è avuto la fortuna di conoscere e di frequentare in determinate, indimenticabili, occasioni.

Nello specifico si è trattato di due, nell’evento specifico, famosi Cineasti straordinari: Mario Soldati e Sergio Leone. In primis va detto che Mario Soldati, laureato in Storia dell’Arte, è stato un Uomo di immensa Cultura il quale oltre ad essere stato un bravissimo regista è stato anche uno scrittore, un  giornalista, un saggista, uno sceneggiatore ed un autore televisivo semplicemente eccezionale ed averlo conosciuto, insieme ad un carissimo Amico di famiglia quale fu Sergio Leone, è stato per me un arricchimento formativo unico.

Ecco i fatti: Nel 1952, insieme a mio padre, andammo a trovare Sergio Leone (che considerava mio padre Amerigo come una sorta di fratello maggiore) il quale, da assistente alla regia, stava girando al castello Odescalchi di Palo insieme a Mario Soldati, che ne era il regista  il film “ I tre corsari” ( tratto dal romanzo il “Corsaro Verde” di Emilio Salgari) che vide, fra gli interpreti principali, pure Renato Salvatori ed Ettore Manni.

Una pellicola la quale ebbe un ottimo successo di pubblico e che, nel cast tecnico, annoverava anche due Persone le quali, successivamente, vinsero pure il Premio Oscar quali l’architetto Piero Gherardi (due volte) ed il musicista Nino Rota.

Mario Soldati Sergio Leone Ladispoli
Mario Soldati

La cosa che ricordo molto bene, e con grande piacere, è quella che nelle pause di lavorazione del film Soldati, Leone, mio padre ed io, andammo a vedere i resti del dirimpettaio Porto di Alsium (fondato addirittura dai Pelasgi), i resti della Villa antico romana che è sotto la Posta Vecchia e quelli, sempre della Villa antico romana, cripto portico incluso, della vicina Marina di San Nicola (la quale, ovviamente, all’epoca come bell’insediamento moderno era di là da venire).

Durante queste visite Mario Soldati, grazie alla sua incomparabile Cultura, ci dette delle rilevantissime informazioni rispondendo soprattutto a delle precise domande che gli pose, in maniera precisa e puntuale, il suo assistente Sergio Leone.

La troupe era comunque di primissimo ordine (more solito nei film firmati da Soldati) basta citare che il direttore della fotografia era Tonino Delli Colli ed il montatore Leo Catozzo (famoso per aver inventato una validissima aggiuntatrice, diffusa in tutto il mondo, per unire la pellicola cinematografica in caso di tagli voluti o non) per non dire poi degli sceneggiatori del film: Franco BrusatiEnnio De Concini (un altro vincitore del Premio Oscar), Agenore Incrocci  (detto Age), Furio Scarpelli. Insomma, per dirla tutta, i “ I tre corsari” fu proprio, in tutti i sensi, un Signor Film. Ma la cosa, per mia fortuna, non finì lì perché l’anno successivo, nel 1953, Soldati girò sempre, ove suddetto, una sorta di sequel “Jolanda la figlia del Corsaro Nero” tratto dall’omonimo romanzo di Emilio Salgari, ciò anche perché le bravissime maestranze del cinema italiano avevano già costruito addossato ad una roccia, subito superato il castello Odescalchi verso Ladispoli, un  magnifico mezzo galeone ove si svolsero molti scontri cinematografici, come si suol dire di “cappa e spada”.Questo secondo film (ebbe anche lui un grande successo di pubblico – ndr) sempre firmato da Mario Soldati il quale, anche in questo caso, volle come assistente alla regia Sergio Leone e si avvalse, come di consueto, di una troupe di prim’ordine basti dire che il direttore della fotografia fu sempre l’eccezionale Tonino Delli Colli ed il montatore l’altrettanto bravo Leo Catozzo per non parlare poi delle musiche composte sempre da Nino Rota.

“Jolanda la figlia del Corsaro Nero” vide fra i protagonisti ancora Renato Salvatori e, come interprete femminile, la splendida attrice svedese May Britt (che negli anni ’60 sposò il cantante Sammy Davis Jr e si ritirò dalle scene).

Anche in questo caso con il coltissimo Mario Soldati, accompagnato da Sergio Leone, da mio padre e da me (che avevo otto anni) durante le pause di lavorazione del film visitammo i grandi resti della villa antico romana, compresa la cisterna, appartenuta anche a Virginio Rufo, il suo importante e bello mausoleo (che all’epoca,  era alto vari metri, e possedeva  una scala elicoidale interna – ndr), mi ricordo pure le piccole inumazioni fronte mare, in genere del periodo alto medioevale, ove qualche scheletro ancora teneva fra i denti la moneta bronzea “dell’accesso all’Ade”.

E poi proseguimmo fino ai resti della villa, sempre antico romana, posta intorno a Torre Flavia ove, con sopra un leggero velo di acqua marina, potemmo ammirare anche dei notevolissimi, eleganti e belli, mosaici che rappresentavano tritoni e delfini, cosa questa particolarmente apprezzata dal formidabile Mario Soldati il quale, non dimentichiamoci, era anche laureato, come suddetto, in Storia dell’Arte.

Pochi giorni dopo, dietro suggerimento di Sergio che l’aveva già precedentemente già vista avendo come guida mio padre ( il suo più che fraterno amico  Amerigo) andammo a visitare ciò che rimaneva (piuttosto tanto compreso il suo importante cripto portico) della Villa Rustica o Rurale, che dir si voglia, posta ad un centinaio di metri  dal litorale (quella Villa, tanto per intenderci, che vede attualmente al suo ridosso la scuola elementare di via Rapallo).

Anche qui Soldati, dall’alto della sua cultura, ci disse che, in generale, queste Ville rurali erano al servizio agricolo – pastorale delle  Ville dei ricchi poste in riva al mare in questo caso almeno delle quattro grandi ed opulenti dimore che avevamo già visitato, ed a supporto di ciò, il bravissimo regista, ci indicò tutto un complesso molitorio finalizzato a frantoiare grandi quantità di olive che una volta tramutate in un pregevolissimo olio il quale veniva sicuramente ceduto alle cucine delle suddette Ville.

Insomma delle “escursioni” bellissime a questi splendidi luoghi disseminati a Ladispoli nei quali tre maggiorenni: Mario Soldati, Sergio Leone e mio Padre Amerigo ed un minorenne ( io) si “bearono” delle ampie e dettagliate spiegazioni elargite da formidabile e coltissimo Soldati, Persona eccezionale che ebbi, la grande fortuna, di conoscere personalmente e di “pendere dalle sue labbra” per quanto di importante e bello ci narrò, fra una pausa e l’altra, della lavorazione dei suoi due film “ I tre corsari” e“Jolanda la figlia del Corsaro Nero” nei quali il Carissimo Amico Sergio Leone, divenuto poi anche Lui un famosissimo regista, fu un suo, molto stimato e considerato, assistente alla regia.

Manco a dirlo i due film ebbero pure un ottimo successo anche all’estero tanto è vero che andarono per la maggiore in molti Paesi soprattutto con la versione francese, inglese e spagnola.

*Delegato alla Valorizzazione del Patrimonio Storico e Archeologico di Ladispoli

*Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale

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