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Lotta alla plastica, premiati due piccoli fratelli ladispolani

Premiati a Dublino per il loro impegno a difesa dell’ambiente

Lotta alla plastica, premiati due piccoli fratelli ladispolani

Un’isola e 32 atolli nell’Oceano Pacifico, tra le Hawaii e l’Australia, acque cristalline e spiagge bianche, questa perfetta rappresentazione del concetto del paradiso tropicale si chiama: Kiribati.

Tutto ciò andrà lentamente ed inesorabilmente a sparire. Le cause sono da ricercare nei gravi cambiamenti climatici, nell’inquinamento dei mari e nel conseguente innalzamento degli stessi. Kiribati sarà tra le prime nazioni ad essere sommerse dalle acque marine.

Uno dei tanti appelli alla Comunità Scientifica ed ai giovani makers dell’ex Presidente della Repubblica di Kiribati Anote Tong ha colpito l’ingegno e la fantasia di due fratelli di Ladispoli. Ilaria ed Alessio R. hanno iniziato a progettare un sistema che permettesse sia di risolvere concretamente il problema dell’inquinamento derivante dalla plastica e sia che rendesse possibile la vita sicura e stabile sul mare.

Da questo connubio è nato S.I.M.A.G. (Sistema Informatico di Moduli Abitativi Galleggianti) che è valso, ai due fratelli, il primo posto nella categoria Hardware “Futuro ed ecosostenibilità” nel contest nazionale “Coolest Projects Italia”, presso il Politecnico di Milano, svoltosi il 17 novembre 2018 e la qualificazione al prestigioso “Coolest Projects International”, presso la RDS Arena, Dublino. Qui, il 5 maggio 2019, hanno rappresentato, insieme agli altri vincitori del concorso italiano, il Tricolore incontrando i migliori makers under 18 dai 5 Continenti.

Un gruppo di giudici del contest ha analizzato e giudicato quasi 1000 progetti di questi giovani makers, premiando le idee più innovative nelle varie categorie. Ilaria e Alessio hanno vinto il “Coolest Projects International 2019” che al di là della categoria, premia il miglior progetto tra tutti.

S.I.M.A.G. è un progetto robotico, realizzato in scala ridotta, che dimostra come, concretamente, i rifiuti di plastica (PET) possano essere riutilizzati per rallentare il cambiamento climatico e creare “nuovi terreni” su cui costruire, con tecniche di costruzione innovativa. Ciò, per garantire non solo al popolo di Kiribati di continuare a vivere sulle loro isole, ma anche per poter intervenire rapidamente in tutte quelle situazioni d’emergenza che si vengono a creare all’indomani di disastri meteorologici (tzunami, alluvioni, tempeste ecc). In questo contesto si necessita la presenza di “villaggi” autosufficienti ed autonomi da mettere in campo in pochissimo tempo. O più semplicemente aumentando gli arenili, creando passerelle, banchine e/o isole galleggianti, sfruttabili dai comuni litorali per il turismo.

Quindi, che dire… grazie ragazzi, siete il nostro futuro!

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