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Città

L’Istituto Giuseppe Di Vittorio di Ladispoli in visita al T.A.R. del Lazio

La Prof.ssa Torino: “La Giustizia amministrativa svolge un ruolo fondamentale nel nostro Paese”

di Marco Di Marzio

L’Istituto Giuseppe Di Vittorio di Ladispoli in visita al T.A.R. del Lazio –

Quali sono le funzioni della Giustizia amministrativa? Quali le materie di cui si occupa? Come si svolge un giudizio? Chi sono gli attori della Giustizia amministrativa e qual è il loro ruolo?

Torna all’Istituto Alberghiero di Ladispoli l’appuntamento con la visita ai luoghi più importanti della Giustizia e dell’amministrazione della legge. Martedì 12 novembre è stata la volta del T.A.R. “La Giustizia amministrativa svolge un ruolo fondamentale nel nostro Paese, ma non è molto conosciuta da chi non è ‘un operatore del diritto’. – ha affermato la Prof.ssa Rosa Torino, Docente dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli – Siamo convinti, come educatori, che solo una Giustizia accessibile e conosciuta possa contribuire a migliorare la società”.

Un organo di giurisdizione competente a giudicare sui ricorsi proposti contro atti amministrativi da privati che si ritengano lesi in un proprio interesse legittimo: è il T.A.R., che gli studenti dell’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ di Ladispoli hanno visitato martedì 12 novembre, accompagnati dai docenti Rosa Torino, Antonio Riccitelli, Pasquale Pepe, Tiziana Di Pauli e Anna Capodacqua.

“Nel nostro Istituto puntiamo da sempre a migliorare l’offerta formativa con iniziative che avvicinino la teoria all’esperienza. – ha aggiunto la Prof.ssa Rosa Torino – La visita di oggi al Tribunale Amministrativo Regionale risponde a tale obiettivo.

Lo studio dei manuali deve accompagnarsi alla visita dei ‘luoghi del diritto’. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività formative legate alla materia di ‘Cittadinanza e Costituzione’ e ha l’obiettivo di contribuire all’approfondimento dei principi fondamentali, dei valori e dei meccanismi di funzionamento della nostra Repubblica. – ha precisato la Prof.ssa Torino – E’ nostro dovere di educatori consentire l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei diritti e doveri dei cittadini, correlati alla conoscenza e all’utilizzo degli strumenti di tutela giurisdizionale.

Non è la nostra prima visita al T.A.R.. Gli studenti rimangono sempre molto colpiti, soprattutto perché il progetto prevede anche la simulazione di un’udienza del processo amministrativo: un’esperienza che li coinvolge e consente loro di entrare direttamente e non teoricamente nelle dinamiche e nei meccanismi dell’applicazione del diritto.

Il Progetto che il Tar Lazio ha avviato sin dal 2012 in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione ha coinvolto già circa 122 Istituti Superiori e ha visto alternarsi, durante gli incontri, magistrati e dirigenti del T.A.R., docenti universitari ed avvocati che hanno illustrato agli allievi i principi costituzionali relativi alla tutela giurisdizionale, sollecitando sempre le riflessioni e gli interventi critici degli studenti.

Un’iniziativa di straordinario interesse, che ha suscitato anche questa mattina l’entusiasmo delle classi coinvolte”.

Prevista dall’Art. 125 della Costituzione, l’istituzione di organi di giustizia amministrativa di primo grado a circoscrizione regionale – ha ricordato la Prof.ssa Torino – è avvenuta solo con la Legge 6 dicembre 1971 n. 1034.

Le sentenze dei giudici amministrativi di primo grado sono appellabili dinanzi al Consiglio di Stato, per cui si tratta dell’unico tipo di giurisdizione a prevedere solo due gradi di giudizio. Prima dell’istituzione dei T.A.R. il Consiglio di Stato giudicava in unica istanza.

Un Presidente e non meno di cinque magistrati amministrativi: questa la composizione dei T.A.R., la cui giurisdizione – ha sottolineato la Prof.ssa Torino – concerne la legittimità di atti eventualmente ritenuti lesivi di interessi legittimi, ma in casi eccezionali attiene anche al merito (vale a dire a valutazioni di opportunità dell’azione amministrativa).

In alcune materie tale giurisdizione, oltre che agli interessi legittimi (posizioni dei singoli, tutelate dall’ordinamento in quanto coincidenti con un interesse pubblico generale), si estende ai diritti soggettivi.

“Una giornata straordinaria – hanno commentato gli studenti – e un’esperienza assolutamente da ripetere”.