Breve viaggio alla scoperta di una delle celebrazioni più amate dai bambini
di Marco Di Marzio
L’Epifania, storia, credenze e tradizioni – Il 6 gennaio si celebra l’“Epifania”, giornata che mette fine alle festività natalizie. Nella tradizione cristiana si ricorda l’adorazione dei Magi che, venuti da lontano, si dirigono verso Betlemme per festeggiare la nascita di Gesù Bambino, portandogli in omaggio dei preziosi doni: oro, incenso e mirra. Un’occasione che non in tutto il mondo si festeggia allo stesso modo, nella chiesa ortodossa ad esempio si celebra il 19 gennaio.
Il simbolo per eccellenza legato a questa festività è la Befana, figura meglio conosciuta in alcune regioni italiane e meno nel resto del mondo. Nell’immaginario collettivo si tratta di una donna anziana che porta dolciumi (e anche carbone) ai bambini la notte tra il 5 e il 6 gennaio. Ma perché durante questo evento ad essere riempite sono delle calze? La risposta è da trovarsi nel confronto tra storia e leggenda. Secondo una delle versioni più accreditate, i Magi, altra caratteristica della festa, diretti a Betlemme non trovando la mangiatoia chiesero informazioni a un’anziana, incontrata lungo la strada. La donna, pur sapendo che i Magi si recavano dal piccolo Gesù, non volle andare con loro in un primo momento. Quando si pentì della decisione presa, preparò un cestino ricco di dolci e si mise in cammino alla ricerca dei Magi, sperando di raggiungerli. Bussò a ogni casa per trovarli e a ogni bambino incontrato regalò dei doni, nella speranza di imbattersi anche nel piccolo Gesù. Da allora la Befana girerebbe il mondo, regalando dolci per farsi perdonare e i piccoli metterebbero fuori dall’uscio di casa calze e scarpe per la vecchia signora: se nel suo vagare ne avesse avuto bisogno poteva usarle, altrimenti riempirle di dolci.
Se la tradizione della calza in Italia è legata all’Epifania, in altri Paesi è a Natale che si appendono le calze al camino, come negli Stati Uniti. Protagonisti non solo i dolci ma anche le arance, il frutto che richiama il colore dei tre lingotti d’oro che San Nicola (personaggio realmente esistito, vescovo di Myra nell’odierna Turchia, morto nel 343 dopo Cristo) avrebbe regalato a tre fanciulle povere, permettendo loro con la dote ricavata dal dono di sposarsi. Anche in Italia questa tradizione si è conservata per lungo tempo.
La Befana nella tradizione incarna anche l’anno vecchio che se ne va per lasciare posto al nuovo. In molte Regioni italiane, c’è l’usanza di bruciare un fantoccio, per salutare l’anno passato. Il carbone è una reminiscenza del falò di fine anno fatto come rito propiziatorio: quello dolce è quindi stato associato nel tempo a una sorta di punizione per i bambini cattivi.