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Ladispoli, il presidente della Asd Pallacanestro Dinamo pronto a querelare Agresti

È ancora scontro tra mondo sportivo e la scuola per l’uso della palestra come mensa anche per il prossimo anno scolastico

Ladispoli, il presidente della Asd Pallacanestro Dinamo pronto a querelare Agresti –

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Mentre i nodi sul mondo della “scuola” non sono ancora tutti sciolti, in vista di un anno scolastico ormai alle porte, a Ladispoli lo scontro tra mondo sportivo e scuola, la Corrado Melone in particolare, si fa sempre più acceso.

Il dirigente scolastico Riccardo Agresti ha annunciato a luglio scorso l’uso della palestra come mensa scolastica anche per il prossimo anno. Decisione che creerà non pochi problemi alle associazioni sportive che il pomeriggio utilizzavano la palestra per i propri allievi. E in particolare alla Asd Pallacanestro Dinamo Ladispoli che può contare, in termini di struttura idonea allo svolgimento dell’attività, solo sulla Corrado Melone.

Vicenda che aveva sollevato il dibattito sui social, che la società sportiva che aveva posto anche un questionario pubblico chiedendo ai cittadini cosa ritenesse più utile: usare la palestra come tale o come mensa. Sull’argomento è scattata anche una petizione sulla piattaforma change.org.

E subito il dirigente scolastico era intervenuto sull’argomento commentando l’iniziativa dell’associazione sportiva. (leggi qui)

Ora il presidente Luigi Fois ha preannunciato “querela nei confronti del professore”.

“In tale post, infatti, che segue la pubblicazione del sondaggio e della petizione da noi effettuata in queste ore – scrivono dalla società sportiva – si fanno affermazioni gravissime, infamanti e diffamanti, sul presidente e sull’intera associazione sportiva Dinamo, arrivando a scrivere, testualmente, tra le altre cose “… che l’autore del questionario ritenga che 300 bambini possono tranquillamente infettarsi non potendo mantenere le distanze di sicurezza per far giocare pochi iscritti ad una ASD è evidente…”, ed ancora “…a questo pseudo fautore del mens sana in corpore sano evidentemente dà fastidio che l’uso della palestra (garantendo in tal modo il mantenimento della distanza di due metri interpersonale durante il pranzo) abbia permesso di non diffondere infezioni…”. Queste parole sono sconcertanti, in assoluto, e ancor più se provengono da un “educatore” dello Stato, lesive della dignità, dell’onore e della professionalità di tutte gli associati Dinamo, oltre che del Presidente”.

“Nel post viene inoltre sotteso che siano perseguiti interessi e vantaggi poco chiari, e che la Dinamo voglia la palestra per “uso personale”. Di tutto ciò si chiederà conto nelle sedi più opportune”, concludo dalla società sportiva.

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