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Ladispoli, il consiglio boccia il baratto amministrativo

Pizzuti Piccoli (M5S): «Con questa iniziativa avremmo potuto aiutare concretamente chi ha difficoltà economiche»

Scambiare i soldi dovuti all’amministrazione comunale per le tasse che non si riescono a pagare a causa di difficoltà economiche, con prestazioni lavorative. È questo il senso del baratto amministrativo proposto dal Movimento 5 Stelle di Ladispoli che già qualche tempo fa aveva portato in consiglio comunale una mozione. «Con il nostro documento – ha spiegato il consigliere pentastellato, Antonio Pizzuti Piccoli – volevamo cercare di trovare una soluzione a chi purtroppo a causa di problemi economici non riesce a far fronte al pagamento delle bollette, quali ad esempio la Tari». Per i 5 Stelle anziché perseguire queste persone con provvedimenti quali ad esempio le cartelle esattoriali e le ingiunzioni di pagamento che difficilmente comunque potrebbero pagare, il Comune potrebbe tendere loro una mano con un baratto: ore di lavoro come pagamento del corrispettivo dovuto. La mozione però non venne accolta dal consiglio comunale «perché – ha spiegato Pizzuti Piccoli – ci dissero che una mozione non poteva andare a modificare il bilancio». Da qui l’idea di presentarlo lunedì scorso, nell’ambito della massima assise cittadina come emendamento al bilancio di previsione alla fine approvato. Anche in quel caso, però, la maggioranza ha deciso di bocciare l’emendamento.

«Già nella sua premessa – ha spiegato il consigliere di minoranza – l’assessore Aronica ha annunciato che nessuno degli emendamenti presentati dai consiglieri sarebbe stato approvato perché spostare anche solo mille euro da un capitolo all’altro avrebbe causato problemi al bilancio e al lavoro svolto dagli uffici per redigere il documento». Argomentazione che però non è piaciuta ai consiglieri di minoranza, tantomeno al Movimento 5 Stelle. «I consiglieri hanno solo cinque giorni per presentare degli emendamenti». Un tempo ridotto che però non ha fermato i consiglieri d’opposizione, anche se invano. «Prima ci dicono che da parte nostra non arrivano proposte per la città e poi dicono che gli emendamenti saranno bocciati». Un controsenso per Pizzuti Piccoli che punta i riflettori anche sui fondi che il comune avrebbe potuto mettere a disposizione del baratto amministrativo. «Sappiamo che quando si parla di bilancio la coperta è corta e per andare a inserire soldi in un capitolo potrebbe causare la scopertura di un altro.

Per questo motivo nella nostra proposta avevamo suggerito di prendere i soldi necessari per la copertura del baratto (20mila euro) dalla politica. I consiglieri avrebbero potuto rinunciare al gettone di presenza mentre gli assessori avrebbero potuto mettere una quota, come ad esempio 50 euro al mese». Un commento arriva poi per quanto riguarda il bilancio di previsione approvato dalla maggioranza: «Ci saremmo aspettati una programmazione a lungo termine, che cioè questa amministrazione programmasse interventi anche per gli anni futuri. La sensazione è invece quella di rincorrere le emergenze».

di Armando Valente

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