Intervista alla nuova medaglia d’oro: “Dedico questo successo ai miei genitori che mi hanno sempre accompagnata in tutto e per tutto.”
Ladispoli, Giordana Brenna campionessa del mondo di pattini a rotelle: “Siamo riusciti a battere avversari molto forti” –
di Marco Di Marzio

È di Ladispoli la nuova medaglia d’oro di pattinaggio artistico su rotelle. A conquistarla è stata Giordana Brenna, per la categoria “Gruppi Show”, ai campionati del mondo chiusi il 9 ottobre scorso ad Asunciòn in Paraguay. Atleta della Roma Roller Team, la campionessa è infatti cresciuta nella Skating Club Ladispoli, dove tutt’ora insegna e si allena sotto la guida di sua madre e allenatrice Federica Marin. 29 anni, la ragazza vanta un curriculum d’eccezione, con vittorie in competizioni europee e mondiali, e in Sudamerica ha coronato il sogno di una vita, ancor prima che sportivo, conquistando il titolo più importante. Un risultato che spinge la redazione di Baraondanews ad incontrarla telefonicamente, così da poter conoscere più da vicino chi attraverso l’impegno costante riesce ad ottenere quei riconoscimenti i cui esiti benefici non conoscono confini.
Cara Giordana, nel ringraziarti per lo spazio concesso, ti chiediamo innanzitutto quali emozioni si provano nell’aver conquistato la medaglia d’oro?
Sono stata felicissima, è stata un’emozione grandissima poiché siamo riusciti a battere avversarie molto forti. Ciò è il risultato di tutto l’impegno profuso durante l’ultimo anno, reso particolare a causa del Covid.
Quale il segreto di questo successo?
Molte ore di allenamento, ma sicuramente il fatto di avere degli ottimi compagni di squadra, con i quali ci siamo allenati molto bene insieme, ci ha spinto a raggiungere obiettivi sempre più importanti.
Dove è nata la passione per questo sport?
La prima volta che ho messo i pattini a rotelle ai piedi avevo un anno e mezzo, infatti entrambi i miei genitori pattinavano e mia madre, inoltre, Federica Marin, è anche allenatrice. Quindi posso dire che sono nata sui pattini, salvo poi proseguire per mia scelta.
Puoi spiegarci più in dettaglio cosa comprende la categoria “Gruppi Show”?
“Gruppi Show” è una categoria particolare del pattinaggio artistico su rotelle, in quanto siamo 12 ragazzi che insieme pattinando rappresentiamo un tema attraverso una coreografia. Quest’anno abbiamo vinto rappresentando incubus, dedicato al cinema horror, mentre nel 2018 ottenemmo analogo risultato esponendo Leonardo Da Vinci.
In Italia in quale condizione si trova ora la disciplina del pattinaggio artistico su rotelle?
In condizioni più che ottime. Siamo i campioni del mondo in tutte le categorie, fasce di età e diverse specialità. Pur trovandoci in questa posizione è bene però sottolineare che tale sport nel nostro Paese ancora non è molto riconosciuto.
E nel mondo?
Soffre delle stesse criticità appena esposte in termini divisibilità, ma come detto l’Italia nel mondo è molto forte, anche se le altre nazioni non sono di meno rispetto a noi.
Prossimi impegni?
Ora si ricomincia la stagione con le gare regionali, per poi passare a quelle nazionali dove cercare poi la qualificazione per i tornei internazionali. Tutto alla ricerca di nuovi traguardi.
Cosa consiglieresti a tutte quelle giovani atlete che si accingono ora ad intraprendere questo sport?
Innanzitutto di diversi poiché ciò nello sport è fondamentale, ma allo stesso tempo di impegnarsi perché soltanto attraverso la dedizione si possono raggiungere traguardi importanti. E posso dire che indossare i pattini è un’occasione di grande fascino.
Da atleta, perché secondo te è importante praticare attività sportiva?
In primo luogo per ragioni di salute, ma anche poi per la vita stessa poiché ti permette di comprendere bene quali sono le sue regole, utili in particolare per la crescita. A me ha dato tanto, poiché attraverso i suoi valori sono divenuta adulta, mi sono laureata ed ho conseguito un master, riuscendo a fare tutto in maniera precisa, da sola e rispettando gli impegni.
Cara Giordana, nel ringraziarti di nuovo dell’intervista, ti chiediamo in conclusione a chi vorresti dedicare questa vittoria?
Sicuramente ai miei genitori che mi hanno accompagnato in tutto e per tutto in questo sport, appoggiandomi sempre qualunque fosse la mia scelta.