Catenaccio In centinaia si stanno organizzando per far sentire la propria voce
Ladispoli e Cerveteri. “Io resto aperto”. Monta la protesta dei commercianti –
Vedono già il lockdown dietro l’angolo, hanno paura di non riuscire più a riprendersi e questo sia il colpo definitivo per le loro attività, il sogno di una vita, o “semplicemente” per un lavoro che in questi anni, ha permesso loro di portare a casa uno stipendio così da garantire un tetto sulla testa alla propria famiglia.
Sono i gestori di palestre, piscine, centri sportivi, delle attività di ristorazione, liberi professionisti impiegati nel cinema e nel teatro.
Tutte quelle categorie ancora una volta colpite duramente dal governo Conte nel “nome” della tutela della salute dei cittadini e per il contrasto del contagio da coronavirus.
Ma questa volta non vogliono restare con le mani in mano rischiando di dover dire addio al lavoro di una vita.
E già poche ore dopo le rivolte di Napoli e la manifestazione pacifica di Civitavecchia, anche a Ladispoli e Cerveteri i commercianti sono pronti a far sentire la loro voce.
#iorestoaperto. Questo lo slogan che da ieri ha iniziato a circolare in rete e sui gruppi Whataspp. (clicca qui)
Un modo per cercare di essere ascoltati, di attirare l’attenzione su una categoria vessata, nel rispetto delle regole e delle leggi, in attesa chissà, di replicare quanto già fatto nella vicina città portuale.
Sono già centinaia i commercianti che si stanno unendo per cercare di cambiare le carte in tavola, per scongiurare un lockdown totale, per far tornare il Governo indietro sui propri passi.
Non è escluso, inoltre, che possano nascere manifestazioni spontanee di dissenso e una protesta civile senza precedenti nella storia recente.
I Sindaci di Cerveteri e Ladispoli sono stati informati circa le enormi difficoltà nella gestione dei limiti imposti dal decreto solo per talune categorie a dispetto di altre che possono continuare ad esercitare liberamente.