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Ladispoli, Cristo si è fermato a Olmetto Monteroni. Il piano di lottizzazione torna in consiglio comunale a Natale

Ladispoli, Cristo si è fermato a Olmetto Monteroni

L’attuazione del Piano di Lottizzazione d’ufficio per il recupero urbanistico in località Olmetto – Monteroni torna in consiglio comunale il 19 e 20 dicembre tra un panettone e un prosecco.

Dovranno essere modificati ed integrati, si apprende, diversi allegati per portare la questione “a dama in primavera”, come aveva dichiarato l’ex sindaco ed imprenditore Fausto Ruscito, che, esponendosi sull’iter, aveva auspicato, fiduciosamente, nel raggiungimento del consorzio spontaneo col 75% degli aderenti al consorzio: operazione nella quale il ‘buon padre’ dell’edilizia ladispolana si stava personalmente adoperando con l’ausilio di uno staff tecnico che recuperasse il capo della matassa sull’ “Olmetto” ormai divenuto quasi affar di Stato.

Ladispoli, Cristo si è fermato a Olmetto Monteroni
Ladispoli, Cristo si è fermato a Olmetto Monteroni

Già in estate, con l’intervento di alcuni lottisti e rappresentanti della zona, era riemersa la chiara volontà anche dello staff del Sindaco, come da promesse elettorali, dopo 30 anni di inerzia e di incomprensioni, di contribuire ad accelerare la formazione autonoma del consorzio in quella zona dimenticata da Dio.

In quelle circostanze, attraverso uno staff tecnico, era stato stilato un elenco di modifiche da porre alla attenzione del consiglio comunale in tempi strettissimi, ed ora, con leggero ritardo sulla tabella di marcia (si prevedeva ottobre 2019), sembra si sia arrivati al recepimento. Tutti si aspettano chiarezza di intenti e di metodo: ormai non si può più giocare sulla pelle dei lottisti. 

L’architetto Passerini, ricordiamo, aveva redatto l’elenco catastale dei proprietari, che parrebbe essere già stato inoltrato da tempo al notaio Cesarini di Ladispoli, per la verifica della effettiva proprietà di ciascuna particella. Un’operazione molto complessa che il notaio dovrebbe aver già ultimato, stando sempre alle precursioni.

Nel frattempo l’amministrazione comunale dovrebbe aver apportato le opportune varianti tecniche relative alla stesura degli atti preliminari al piano di lottizzazione ed ecco la ragion d’essere del consiglio comunale di cui sopra: definire ogni aspetto tecnico una volta per tutte. 

La cubatura prevista dal Piano di Lottizzazione è abbastanza esigua. Si tratta di un indice misero che penalizza i privati se rapportato agli altri consorzi italiani. Si tratta, al massimo, di mc 0,29 per mq. Ma nessuno smentisce la possibilità di un futuro lieve aumento di cubatura in quelle aree. Non si tratta di una lottizzazione a carattere speculativo dunque, essendo a basso appeal per i grandi gruppi di costruzioni che lavorano su pianificazioni con indici ben maggiori. In molti sperano semplicemente di vedere riqualificata una zona dimenticata da decenni per restituire decoro ad un quartiere già abitato, che potrebbe diventare un fiore all’occhiello, una nuova Marina di San Nicola, con abitazioni destinate alle famiglie, con molto verde ed opere pubbliche di nuova generazione ed a basso impatto ambientale.

Coloro che hanno realizzato costruzioni abusive in passato, poi condonate, potrebbero in questa ottica collaborativa decurtare le spese di parziale urbanizzazione già sostenute negli anni e già versate al comune e di fatto aderire anch’essi al consorzio per vedere rivalutati immobili e baracche.

Per le opere di urbanizzazione si prevede un’incidenza, campionando ad esempio su un lotto minimo di 1200 mq, di circa 20.000 euro pagabili in 10 anni a partire dalla data di costituzione del consorzio e della relativa nomina del CdA del medesimo.

Ad ora non sappiamo se il comune ha già provveduto a calendarizzare, come previsto in estate, l’invio delle comunicazioni ai lottisti. Non si sono manifestati segni divini in tal senso: forse passeranno insieme alla cometa natalizia. Avvenuto ciò, i lottisti dovrebbero poi recarsi dal notaio per l’adesione al consorzio e solo successivamente si fisserà la data per la prima assemblea consortile che, eletto un CdA, aprirebbe di fatto alla realizzazione delle opere e contestualmente alla possibilità per i privati di presentare i progetti di costruzione. Insomma, c’è un bel lavoro da fare per i tecnici…

Si arriverà “a dama” in primavera? Lo scoglio del 75% delle adesioni sembra un nodo cruciale in questa fase, pena il ritorno della prassi in capo all’amministrazione comunale stessa, che dovrebbe poi procedere d’ufficio come un pachiderma nelle sabbie mobili: con tempistiche, ovviamente, di cui nessuno si fida più, viste anche le precedenti esperienze e la capacità di buttare tutto “in caciara”.

Vigiliamo…