Ladispoli, consiglio comunale annullato su case popolari –
Non si comprendono appieno le reali motivazioni che hanno indotto i consiglieri di maggioranza del gruppo di Fratelli d’Italia ad abbandonare il Consiglio Comunale di Ladispoli, convocato per la giornata di ieri, provocandone come conseguenza la chiusura anticipata per assenza di numero legale.
La riunione, la prima del nuovo anno, convocata per discutere mozioni, interrogazioni e interpellanze ha visto l’aperura del dibattito su una mozione riguardate la gestione da parte del Comune delle case popolari, presentata dallo stesso gruppo FDI e relazionata dal consigliere Giovanni Ardita, nella quale tra i suoi intendimenti chiedeva l’esclusione per la presentazione della richiesta da parte dei cittadini stranieri residenti in città da meno di 10 anni.
Una mozione, ha fatto sapere poi Ardita, promossa dal Presidente FDI provinciale Mauro Silvestroni e già approvata nel 2016 presso il Comune di Albano, seguita però nell’incontro avvenuto ieri sera dall’intervento del Sindaco Alessandro Grando che ha voluto affermare l’impossibilità di approvare il testo da parte del Consiglio data la sua non conformità con la normativa regionale in merito ora in vigore, chiedendo al gruppo consiliare proponente di trasformare la mozione in una esortazione a cambiare il regolamento da parte proprio della Regione.
Una presa di posizione, in termini di natura procedurale, quella del primo cittadino che ha prodotto l’avvio di un confronto all’interno della massima assise cittadina, in particolare con il consigliere Ardita, dal quale, secondo alcuni, ma non confermato da nessuno dei protagonisti, ne sarebbe scaturito un dibattito anche molto accesso accompagnato infine dall’abbandono di tutto il gruppo di Fratelli d’Italia della riunione, provocando conseguenzialmente, favorita da altre assenze, la chiusura anticipata del Consiglio Comunale per assenza proprio del numero legale.