di Giovanni Zucconi
Il palmares del nostro territorio si è arricchito con un nuovo prestigioso titolo. La ladispolana Francesca Petrella ha vinto, pochi giorni fa, la medaglia d’argento ai Mondiali Pro Elite IFBB di Praga, nella categoria Bikini Master. Immagino che qualcuno di voi non abbia proprio le idee chiare su questa disciplina. Niente paura. Ce la siamo fatta spiegare bene dalla nuova vice campionessa del mondo, che ha gentilmente accettato una nostra intervista. Intanto date un’occhiata alla foto, e una prima idea ve la farete.
Innanzitutto complimenti per il suo secondo posto. Diventare una vice campionessa del mondo in una disciplina professionistica non è cosa di tutti i giorni. Potrebbe
spiegare ai nostri lettori in cosa consiste questa gara? Ho l’impressione che non sia proprio body building

No, infatti. È una categoria del body building che, come è noto, è una disciplina dove emergono e vengono messi in evidenza soprattutto i muscoli. Sia nelle donne che negli uomini. Quella in cui partecipo io è invece una categoria più “soft”. Alla quale si possono approcciare, per esempio, tutti i neofiti, uomini o donne, che vogliono intraprendere la
disciplina del body building. Diciamo che è una categoria che, pur prevedendo una certa definizione muscolare, punta di più sull’estetica. Si punta più all’eleganza e all’armonia,
che alla muscolatura possente.
Questo non è il primo titolo che vince, vero?
No. L’anno scorso ho vinto gli Assoluti di Barcellona, e sono quindi entrata nel circuito professionistico. Sempre a Barcellona, sempre l’anno scorso, ho vinto anche l’argento agli Europei. Quindi sono anche vice campionessa europea di questa disciplina. Ma non è tutto. Nel 2019 sono anche diventa campionessa italiana.
Mentre mi è chiaro cosa significhi essere un professionista in sport come il calcio o il ciclismo, cosa vuole dire essere un professionista nella sua disciplina?
Purtroppo in Italia non è come in altre nazioni del mondo. Da noi va solo il calcio. In America il body building è spesso considerato come il calcio da noi. È molto più visto e più seguito. Innanzitutto i montepremi nelle manifestazioni sono molto più alti. Ci sono più soldi in palio. Questo soprattutto negli Stati Uniti. In Europa un po’ meno, ma sicuramente
più che in Italia.
Quindi è costretta a fare anche altro per vivere
Sono personal trainer, e do lezioni di fitness. Sia a Ladispoli che a Valcanneto.
Tra i ragazzi e le ragazze che segue, c’è qualcuno di promettente che potrebbe prendere il suo testimone?
La mia disciplina è molto dura. Non basta solo allenarsi. Bisogna essere coscienti che il body building è molto impegnativo. Sia dal punto di vista alimentare, che del tempo che devi dedicare agli allenamenti. Ti porta via molto tempo della tua vita. Devi veramente fare una vita da atleta se vuoi arrivare a certi livelli.
Ci può dare un’idea di quello che fa per prepararsi a un campionato mondiale?

Faccio cinque o sei allenamenti settimanali. Questi possono durare da un ora, fino a due ore e mezzo. La parte pesante è anche quella che riguarda l’alimentazione. Perché per arrivare ad un fisico così tonico e definito, anche se si tratta di una categoria “soft”, devi comunque mantenere un certo tipo di alimentazione. Devi mangiare bene, e devi
mangiare pulito. Devi fare in un certo modo la colazione, gli spuntini, il pranzo e la cena. Questo comporta una certa organizzazione. Se devi andare fuori, per esempio per un
week end, ti devi portare i pasti già preparati con te. Perché o vai in un posto dove sai che hanno tutto come devi mangiare tu, o ti devi portare tutto dietro. Quindi, oltre l’allenamento c’è anche questo lavoro per stare dietro alla corretta alimentazione. È proprio uno stile di vita. Non è solo allenamento.
Diciamo quindi che non si diventa vice campioni del mondo per caso
No di certo. C’è tanto lavoro dietro. Non ci sono sabati. Non ci sono domeniche. Non c’è un week end o una cena fuori. Quando inizi il percorso per prepararti ad una competizione, ti chiudi come in una bolla. Questo per tre, quattro o anche cinque mesi. C’è poca vita sociale in quei mesi di preparazione.
Vorrei chiudere con una domanda un po’ più privata. Anche prendendo spunto da quello che ha appena detto. Prima ha parlato di rapporti sociali. E una cosa che mi viene sempre in mente guardando le donne che seguono la sua disciplina. Donne belle e con un fisico importante. Mi domando: ma gli uomini non hanno timore di avvicinarsi, e di iniziare una relazione?

Questo è un tasto dolente. Diciamo che il nostro fisico, tra le persone diciamo “normali”, non piace tantissimo. Molti uomini pensano che abbiamo troppi muscoli. Mentre agli
uomini del nostro settore, il nostro fisico piace. Lo stesso vale per le donne che ci giudicano. Io seguo molte ragazze che mi dicono: “,,,poi non è che mi vengono troppi muscoli?”. Poi vagli a spiegare che questo fisico viene con tutto quello che le ho raccontato prima. Detto questo, è vero, ci sono problemi nell’istaurare delle relazioni. In
particolare le donne che competono in categorie un po’ meno “soft” della mia, escono e si fidanzano soprattutto con persone del settore. Anche perché la vita da atleta non è per
tutti, ed è difficile stargli dietro.
Cosa può consigliare alle ragazze che vorrebbero intraprendere la sua disciplina?
Io alle mie ragazze dico sempre: se volete una cosa, andatevela a prendere. Anche se dovete passare sopra le montagne, se è una cosa che vi piace, se è il vostro sogno,
andatevela a prendere. Sempre. Perché la vita è una, e va vissuta a pieno, Tutto quello che può portarti delle soddisfazioni, sempre nel rispetto delle altre persone, va fatto. Anche così si diventa vice campionessa del mondo.