La Chiesa proclama due nuovi Santi: Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis. Di Gian Domenico Daddabbo –

di Gian Domenico Daddabbo
Domenica 7 settembre scorso, per la prima volta nel suo Pontificato Papa Leone XIV ha proclamato nuovi santi, si tratta dei Santi Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, l’uno un giovane d’inizi ‘900, l’altro un adolescente dei nostri giorni, le cui canonizzazioni erano previste rispettivamente per il Giubileo dei Giovani e il Giubileo degli Adolescenti, ma la morte di Papa Francesco ha portato cambiamenti ai programmi; per questa ragione e anche a motivo dei numeri superiori alle aspettative (più di 80 mila fedeli cattolici da tutto il mondo, fra i quali anche alcuni di Ladispoli) la celebrazione ha rappresentato una sorta di replica dei due eventi giubilari, durante i quali folle di ragazzi da tutto il mondo si sono riversati sulle strade di Roma. Una mezz’ora circa prima della celebrazione, Papa Leone ha rivolto il suo saluto a braccio a quanti erano giunti a Roma per la Messa solenne:ai giovani di diverse nazioni e ai familiari e parenti dei due nuovi santi. Nella sua omelia, il Santo Padre ha volto la sua attenzione in particolare sulla prima lettura, proclamata in inglese dal fratello minore di San Carlo Acutis Michele. Partendo dalla domanda “Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?” (Sap 9,17), il Papa ha individuato un’analogia fra Re Salomone e i due nuovi giovani santi, in quanto questi ultimi hanno instaurato una profonda amicizia con il Signore Gesù e di conseguenza, come Re Salomone, hanno compreso che seguire il progetto di Dio è più importante di qualsiasi successo umano. Il Papa ha notato anche che lungo i secoli tanti giovani si sono trovati davanti a questa difficile scelta, come ad esempio San Francesco d’Assisi, il quale, giovane, ricco e “assetato di gloria e di fama”, partì per la guerra con la speranza di esser investito cavaliere, ma le cose non si conclusero bene e proprio lì l’incontro con il Signore gli cambiò la vita, da allora preferì l’amore per i fratelli, specialmente i più deboli e i più piccoli”, piuttosto che le ricchezze della casa di suo padre.Sull’esempio del Poverello, entrambi i giovani santi scoprirono che la carità è fondamento della nostra fede, pur vivendola in modo diverso, animati dalla stessa amicizia con Gesù Cristo, che coltivarono nella Messa quotidiana, nell’Adorazione Eucaristica, nella devozione mariana e nella comunione ecclesiale. Ispirato dalla spiritualità domenicana, San Piergiorgio Frassati si dedicò ai poveri come terziario domenicano, ma la carità divenne anche impegno politico, infattiSan Piergiorgio fondò un movimento sociale ispirato alla Rerum Novarum di Papa Leone XIII, fondamento della Dottrina Sociale della Chiesa, stando vicino a quanti soffrivano le conseguenze della Prima Guerra Mondiale (1914-1918). Nella vita di San Carlo l’impegno per gli ultimi era fatto di gesti nascosti; non entrò a far parte di associazioni, tuttavia si coinvolse nel volontariato con i frati francescani. Nell’amicizia profonda con Cristo, entrambi vissero quella che Papa Francesco chiamava “la santità della porta accanto” fino alla fine, persino nel momento della malattia che li portò via in poco tempo. Sin dai giorni che segnaronoi loro lutti (San Piergiorgio Frassati morì il 4 luglio 1925 e San Carlo Acutis il 12 ottobre 2006), le loro vite sante provocano una sempre maggiore attrazione in tutto il mondo, specialmente in mezzo ai giovani sempre più assetati di senso, si è visto in particolare in occasione dello Eucharistic Revival negli Stati Uniti, durante il quale migliaia di fedeli cattolici statunitensi e non solo hanno venerato le reliquie di San Carlo Acutise visitato un angolo dedicato alla mostra dei miracoli eucaristici pubblicata nel sito internet da lui redatto e tutt’ora operativo. Infine, alla luce della vita dei due nuovi santi, Papa Leone ha esortato i giovani e non solo a fare della propria vita un capolavoro, facendo proprio l’appello che San Giovanni Paolo II lanciò a Tor Vergata a conclusione della GMG Roma 2000. Poco prima della recita dell’Angelus, Papa Leone ha rinnovato il suo accorato appello per la pace in Ucraina, Terra Santa e in tutte le nazioni dilaniate da conflitti armati; dopo la benedizione finale è passato in mezzo all’assemblea con la papamobile per un breve saluto ai fedeli.