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Ineleggibilità ed incompatibilità, Pascucci: “Il giudice non prenderà neanche in considerazione la questione”

Ineleggibilità ed incompatibilità, Pascucci: “Il giudice non prenderà neanche in considerazione la questione”

Pensavamo che gli echi dell’ultima tornata amministrativa si fossero spenti, e che la politica locale fosse tornata alla solita, spesso ripetitiva, routine. Niente di più sbagliato. Dalle pagine di alcuni quotidiani si è appreso che, recentemente, sono stati presentati ben due ricorsi contro l’ex sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci. Uno al TAR e uno al Tribunale civile di Civitavecchia. Quello al TAR è stato presentato da Gianni Moscherini, consigliere ed ex candidato Sindaco di Cerveteri. L’altro è stato presentato da un cittadino di Ladispoli. Fatto significativo, tutte e due i ricorsi sono patrocinati dallo stesso avvocato: Toni De Simone.

Gli oggetti dei ricorsi sono molto tecnici, e fanno riferimento al TUEL, il testo unico degli enti locali. Senza entrare in articoli o commi da addetti ai lavori, proviamo a sintetizzare cosa si contesta a Pascucci. In un caso, l’avvocato De Simone pone la questione dell’incandidabilità di Pascucci a Sindaco di Ladispoli, e quindi a consigliere comunale in quella città. Questo perché era Sindaco di Cerveteri al momento della candidatura. Nel secondo ricorso, quello al TAR, si contesta la validità dell’elezione del presidente del consiglio comunale di Cerveteri, Carmelo Travaglia, avvenuta il 13 luglio scorso, proprio perché proposto e votato anche da Alessio Pascucci, in quel momento “ineleggibile” a Cerveteri, in quanto anche consigliere metropolitano ed eletto consigliere a Ladispoli. In virtù di questa premessa, Gianni Moscherini chiede che venga dichiarata nulla l’elezione di Travaglia, e che venga quindi ripetuta.

Ineleggibilità ed incompatibilità, Pascucci: "Il giudice non prenderà neanche in considerazione la questione"
Ineleggibilità ed incompatibilità, Pascucci: “Il giudice non prenderà neanche in considerazione la questione”

La parola passa adesso ai giudici. Il giudice del Tribunale di Civitavecchia Gianluca Gelso ha fissato l’udienza l’11 gennaio 2023.

Per conoscere la sua posizione su questi temi, e per condividere le sue tesi difensive, abbiamo intervistato il consigliere Alessio Pascucci, che ringraziamo per la sua disponibilità.

Quale è la sua posizione di fronte ai due ricorsi che sono stati presentati al TAR e al Tribunale di Civitavecchia? Lei era veramente incandidabile a Ladispoli, e in una condizione di ineleggibilità a Cerveteri in occasione dell’elezione del presidente del consiglio?

“Premesso che io non posso dare adesso una risposta giuridica, perché questa la possono dare solo i miei avvocati o i giudici, posso sicuramente dire che se avesse ragione Moscherini, il problema non ce l’avrei avuto a Cerveteri, ma a Ladispoli. Io non potrei fare adesso il consigliere comunale a Ladispoli. Perché, se veramente ineleggibile, non mi sarei potuto candidare a Sindaco. Dico di più. Se fossi stato ineleggibile, non solo non potevo essere eletto, ma non mi sarei potuto neanche candidare o fare la campagna elettorale, perché il Seggio Centrale, che valida tutte le candidature, avrebbe annullato preventivamente la mia. Le faccio una domanda provocatoria. Pensa se veramente fossi stato in una condizione di ineleggibilità, Alessandro Grando non avrebbe fatto saltare la mia candidatura a Sindaco di Ladispoli?”

Nel ricorso di Moscherini si dice che nella prima seduta del consiglio comunale a Cerveteri si sarebbe dovuta sollevare subito l’eccezione della sua ineleggibilità.

Non ha senso questa cosa. Io a Cerveteri non potevo essere ineleggibile. Al limite potevo esserlo a Ladispoli. A Cerveteri potevo essere incompatibile. Potevo essere incompatibile, e lo ero, perché nel frattempo ero diventato consigliere a Ladispoli.

Quindi ha ragione Moscherini nel dire che l’elezione di Travaglia non è valida?

Innanzitutto l’incompatibilità deve essere sollevata. Qualcuno doveva alzarsi e dichiarare che ero incompatibile. Una volta sollevata l’incompatibilità, il soggetto, in questo caso io, ha un certo numero di giorni per rimuoverla. Io potevo anche dire, per esempio: “mi dimetto da Ladispoli”. Mica ero costretto a dimettermi da Cerveteri.

È vero, ma in quel momento era ancora consigliere sia a Ladispoli che a Cerveteri. E Moscherini afferma che in quelle condizioni non poteva proporre o votare il presidente del consiglio

Da sottolineare che Moscherini ha votato in aula la mia convalida a consigliere. Se lui avesse rilevato un’irregolarità, avrebbe potuto benissimo non farlo. Ma voglio fare il caso più estremo. Supponiamo che io fossi stato incompatibile, e in effetti lo ero, come ho già detto avrei potuto benissimo dimettermi da Ladispoli. E l’incompatibilità sarebbe immediatamente decaduta.

Mi perdoni se insisto. Ma durante l’elezione del presidente del consiglio, visto che non si era ancora dimesso, l’incompatibilità ancora era presente

Io sono incompatibile nel momento in cui me lo contesti. Da quel momento mi devi dare la possibilità di difendermi, e mi devi dare dei giorni per rimuovere l’incompatibilità. Come poi ho effettivamente fatto il giorno dopo dimettendomi da consigliere di Cerveteri.

Secondo lei, non andava rinviato il consiglio comunale e rifatto quando tutto si fosse sistemato, e l’incompatibilità rimossa?

No. Non è così. A meno che io non fossi stato ineleggibile a Cerveteri, l’atto non era viziato dalla mia incompatibilità. Qualunque voto io abbia espresso quel giorno, era legittimo. Anche se ero incompatibile. Faccio l’esempio di Nicola Zingaretti. In questo momento è deputato della Camera e presidente della Regione Lazio. In questo momento è in una condizione di incompatibilità. Ma noi non sappiamo se si dimette da deputato o da presidente. E lui, l’altro giorno ha votato il presidente della Camera. L’elezione di Fontana è chiaramente valida, nonostante l’incompatibilità di Zingaretti. Lui ha tempo per rimuovere la sua incompatibilità. Finché non la rimuove, finché non sceglie, lui è contemporaneamente sia presidente della regione Lazio che deputato della Camera.

Che tipo di sentenza si aspetta?

C’è un particolare che mi fa pensare che il giudice neanche prenderà in considerazione la questione. Anche ammesso che Moscherini abbia ragione, il presidente Travaglia non è stato eletto con un solo voto di scarto. Il mio voto, qualora non fosse stato valido, sarebbe stato comunque ininfluente per l’esito dell’elezione.

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