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Il coronavirus genera allarmismi sul territorio

Intanto i sindaci cercano di mantenere la calma e condividono informazioni utili

Il coronavirus genera allarmismi sul territorio

Il Coronavirus (Covid-19) si sta diffondendo a grande velocità nel nord Italia (sono oltre 100 i contagi finora), tanto da costringere il governo a inviare l’esercito nelle zone dove si è propagato, ad annullare tutte le manifestazioni sportive in Lombardia e Veneto (tra cui le partite di Serie A Atalanta-Sassuolo, Inter-Sampdoria e Verona-Cagliari e la partita valida per il Sei Nazioni femminile tra Italia e Scozia) e a vietare le gite scolastiche su tutto il territorio nazionale.

L’allarmismo per si sta diffondendo anche sul nostro territorio, tra notizie vere e supposizioni che scatenano il panico.

La prima notizia, confermata dal Sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco, è che un cittadino civitavecchiese che si trovava nell’area di Codogno è tornato in città per il weekend. Costantemente monitorato dalla Asl, attualmente non risulta avere sintomi.

Totalmente falso è invece il messaggio audio che sta girando nelle chat di molti negli ultimi minuti, in cui una fantomatica operatrice sanitaria riferisce di 26 casi di coronavirus a Roma. Queste notizie contribuiscono a generare la paura in molte persone, paura per un virus che si sta diffondendo velocemente, ma che ha un tasso di mortalità infinitamente più basso di quanto invece le persone percepiscano.

Basti pensare che l’epidemia di ebola che aveva colpito l’Africa centrale nel 2017 e che rischiava di contagiare tutto il mondo utilizzando come vettori i medici e i missionari che provenivano soprattutto dall’Europa e dall’America, aveva una mortalità compresa tra il 50 e il 70% dei casi, mentre per ora i dati sul coronavirus parlano di 2.3% a livello globale e di 0.5% a livello europeo. Questo perché le condizioni sociali di vita dei cittadini europei sono qualitativamente più elevate della media mondiale e così anche i livelli di copertura sanitaria.

A stemperare questo terrore che serpeggia anche sul nostro territorio anche i sindaci Tedesco e Grando, che sui loro canali social hanno colto l’occasione per condividere il decalogo promulgato dall’OMS sulle norme da seguire per evitare situazioni di potenziale pericolo.

Una situazione preoccupante dunque, ma non tale da generare un panico così diffuso e incontrollato.

Di Alessandro Ferri

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