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Il Comitato Montebello: “A Bracciano torna la legalità democratica e il libero confronto tra orientamenti politici diversi”

Il Comitato commenta la sentenza del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato sulla riammissione di alcuni candidati alle prossime amministrative

Il Comitato Montebello: “A Bracciano torna la legalità democratica e il libero confronto tra orientamenti politici diversi” –

Riceviamo e pubblichiamo –

A Bracciano torna, sia pure parzialmente, la legalità democratica e il libero confronto tra orientamenti politici diversi. In tal senso, il Comitato Montebello prende atto che il Tar-Lazio e il Consiglio di Stato hanno riammesso alla prossima competizione amministrativa soltanto il candidato-sindaco Alberto Bergodi, presidente Università Agraria, sostenuto da due liste con 32 Candidati-consigliere, nonché il candidato sindaco avv. Renato Cozzella, limitatamente però alla lista d’appoggio “5 Stelle”, con 16 candidati-consiglieri. I vizi formali ad essi contestati sono stati ritenuti sanabili.

Per vizi formali ritenuti insanabili, invece, restan fuori dalla mischia, purtroppo, la seconda lista d’appoggio al candidato-sindaco Cozzella, forte di 16 candidati-consiglieri, guidata dal consigliere uscente d’opposizione Pasquale Vitale (“Azione” con leader Calenda), insieme a quella del candidato-sindaco gen. Donato Mauro, anch’essa forte di 16 candidati-consiglieri. A Vitale e a Mauro rinnoviamo la nostra affettuosa stima, nella certezza che essi comunque sapran farsi valere lo stesso, appoggiando chi in gara ritengono più vicino (o meno lontano) dai propri ideali.

Gli Esclusi (sanati e non sanati) avevano scaricato ogni colpa della propria “cacciata” a un “pasticciaccio” della Commissione Elettorale Comunale, fonte, a loro avviso, di notizie “errate e contraddittorie”, specie per il numero delle firme d’accompagnamento, doverose per legge. Su questo “pasticciaccio” sta indagando la Procura di Civitavecchia, cui lasciamo rispettosamente l’ultima parola.

A parecchi, comunque, è apparso strano, stranissimo, che nei due giorni “di tempesta” fossero assenti dal Comune sia la Segretaria comunale sia il suo Vice, gli unici in grado di dare risposte autorevoli ai problemi posti dagli Esclusi. E’ vero che Segretaria e Vice avevano, come suol dirsi, le “cartuccelle formali a posto”, ma abbandonare la nave che si comanda, proprio nel cuore della tempesta, non è parso, al candidato-sindaco Marco Crocicchi, il maximum della ineccepibilità sostanziale. Nelle Marinerie di tutto il mondo si rischierebbe il collo.

Confermiamo peraltro, per correttezza, quel che abbiamo scritto in una nostra lettera del 14 settembre a tutti i Candidati-sindaci, pubblicata da numerosi giornali on-line. E cioè che “respingiamo a priori l’ipotesi, da taluno pur ventilata, di una fantomatica trappola, orchestrata a tavolino dal Sindaco uscente, per estromettere i suoi Avversari più pericolosi e garantirsi così una conferma fin dal primo turno”.

I motivi. “Per orchestrare una tal trappola occorrerebbe una capacità politica che il Sindaco uscente, amabile sul piano personale, ma arruffone e pasticcione sul piano politico, non ha. Lo dimostra il suo lungo, assordante silenzio sulla vicenda. A tutti è parsa politicamente assai tardiva, poco convincente e bon gré mal gré la sua solidarietà con gli Esclusi, data a denti stretti, sol dopo la riammissione di Bergodi”.

Dicevamo all’inizio che a Bracciano, con la riammissione integrale di Bergodi e con quella dimezzata di Cozzella, si è tornati (solo parzialmente!) alla normale dialettica democratica tra idee diverse. Senza di essi certamente l’esito elettorale sarebbe stato ancor più intollerabilmente falsato, da “circostanze estranee”.

Un bis, insomma, del 2016, quando la vittoria di Tondinelli la falsò una violentissima vis giudiziaria, rivelatasi poi infondata, contro l’ultima Giunta Sala, accusata persino di “associazione a delinquere” e coi suoi Vertici linciati da un’opinione pubblica fuorviata. Due anni dopo la stessa Magistratura ridicolizzerà l’associazione a delinquere e smonterà pezzo-pezzo quell’impianto accusatorio, cavalcato (ricordate?) con inflessibilità “alla Torquemada” proprio da Tondinelli, che su di esso fondò la propaganda. Il Comitato “consiglierà” poi a Tondinelli, senza successo, di dimettersi, perché la sua elezione, formalmente corretta, fu sostanzialmente condizionata dalla bufera giudiziaria. Il Comitato riteneva inoltre che si dovessero le scuse pubbliche, specie agli incolpevoli Familiari dei “Malcapitati”, terrorizzati per mesi dai Carabinieri, che li svegliavano all’alba per balzane perquisizioni, quasi fossero in odore di mafia. Il caso Tortora non c’insegnò nulla…

Nel passato decennio il Comitato aveva duramente criticato la Giunta Sala. Ma per i suoi “errori politici” (e li confermiamo in toto), non “penali”. Querelammo anzi tre volte Sala, per “risvegliarlo” da determinate “inerzie” amministrative, cui era forse indotto da un’intollerabile resistenza, interna alla sua maggioranza..

Con la prima querela, inducemmo il Sala, col sostegno del suo ottimo assessore all’urbanistica Maurizio Capparella, ad avviare le due azioni giudiziarie, senza cui saremmo oggi “in mutande”: a) –la restituzione al Comune delle strade e delle aree verdi che l’ex-Lottizzatore aveva venduto ad una srl privata; nel 2014 il Tar-Lazio diede ragione al Comune e il prossimo ottobre ci sarà la sentenza definitiva del Consiglio di Stato. Se, Dio non voglia!, si tornasse indietro, non potremmo più uscire di casa, senza il permesso di taluni Personaggi (accadde persino agli ex-assessori Elena Carone e Mauro Negretti, minacciati insieme ad alcuni Abitanti, nell’ambito d’una “cultura” alquanto discutibile; b) – l’accesso a due fidejussioni “a prima richiesta” per circa un milione di euro, per completare le opere d’urbanizzazione. Nel marzo prossimo la sentenza del Tribunale di Civitavecchia.

Con la seconda querela ottenemmo da Sala la riapertura dell’accesso al Villaggio, presso l’Acquedotto, che ci era stato chiuso illegittimamente. Senza quell’accesso saremmo oggi imbottigliati in un’unica strada d’entrata-uscita. Tre mesi fa il Tar-Lazio ha confermato la riapertura, usando parole severe.

Con la terza querela s’ottenne lo sgombero di una vasta area pubblica, orribilmente deturpata da materiali edili anche di risulta (e perciò “rifiuti speciali”).

Dal 2016 la neo-sindacatura Tondinelli, dopo un inizio ottimo, che ci aveva aperto il cuore alla speranza, per motivi a noi ignoti, ha cambiato radicalmente registro, schierandosi anima e corpo contro le legittime aspettative del Villaggio. Che nel frattempo si è paurosamente degradato. Tondinelli, tradendo il suo ruolo istituzionale, ci ha “cacciati” dai suoi uffici, ci nega l’ovvia pulizia delle aree pubbliche, rinuncia alla lotta all’abusivismo, contestando, col denaro delle nostre tasse, il Commissario regionale ad acta. L’abbiamo perciò querelato due volte. Ma, al contrario di Sala, Tondinelli spensieratamente non se ne fa un cruccio

Concludendo. Rinnoviamo la nostra solidarietà sia ai 2 Candidati-sindaco Bergodi e Cozzella, riammessi alle prossime Amministrative, sia alle 2 liste “cassate”; e ringraziamo con gratitudine i candidati-consiglieri ancora in lizza Marco Tellaroli, Alessandro Persiano ed Enrica Bonaccioli, che ci sono stati sempre vicini disinteressatamente nelle nostre dure battaglie. Idem per i “cassati” Mauro e Vitale.

Salutiamo anche la new entry di Antonio Spica, un uomo di grande coraggio civile, che ammiriamo. Egli s’avvale dell’appoggio di tre Personaggi di peso, ex-”tondinelliani di ferro”, in rotta di collisione con la sua leadership: il vice sindaco uscente Luca Testini, il Presidente uscente del Consiglio Enzo Picone e la consigliera uscente di maggioranza Sabrina Silla, con deleghe a volontariato-eventi-rioni,

Testini, Picone e Silla, peraltro, son gli ultimi tre “collaboratori strettissimi”, insieme al consigliere di maggioranza Fabrizio Marcantoni, con delega alle manutenzioni (dimessosi per tempo e ricandidatosi oggi nelle liste Bergodi), con cui Tondinelli, in 5 anni, sia riuscito a litigare, o comunque a far fuori, o costringere a dimettersi, in un tourbillon di accese polemiche, specie sulle “cambiali politiche disattese”. Eppure sontutte Persone di grande prestigio, che onorano la Città.

Ecco gli altri nomi, scusandoci per qualche involontaria omissione. In testa ci sono ben 6 ex Assessori, che si aggiungono ai citati Testini, Picone, Silla e Marcantoni, per un totale di 10, su di un plafond consentito di soli 4 assessori, consentiti dalla legge, un primato olimpionico degno di Tokyo: arch. Gianfranco Rinaldi, ex vice-sindaco, arch. Elena Felluca, ex assessore alla Cultura, geom. Remigio Marini, ex assessore ai lavori pubblici, dr. Alessandro Bonura e dr. Sergio Osimo, ex assessori al Bilancio, maresciallo Fiamme Gialle Giovanni Bentivogli, ex assessore ai lavori pubblici. Di non minor valore è un altro record olimpionico: il valzer di ben 4 ex segretarie comunali, ognuna a pochi mesi dall’incarico: dr.ssa Manuela De Alfieri, dr.ssa Jole Tommasini, dr.ssa Susanna Calandra, dr.ssa Sara Salimbene, finché s’è giunti alla ben più coriacea Pamela Teresa Costantini.

Sorvoliamo sull’ecatombe dei Capi-area destituiti, trasferiti, declassati, costretti ad emigrare. Ne abbiamo contati ben dodici: dr.ssa Annalisa Viola (Legale), arch. Vanessa Signore (Urbanistica), dr.ssa Biancamaria Alberi (Commercio), dr.ssa Giuseppina Zito (Servizi Sociali), dr.ssa Marinella Silla (Patrimonio), dr. Stefano Ravenda (Manutenzioni), ing. Luigi Di Matteo (Urbanistica), dr.ssa Sonia Maria De Santis (Patrimonio). “Pollice verso” persino coi capi area scelti personalmente da lui: dr.ssa Maria Grazia Toppi (Legale), arch. Giuliano Morelli (Manutenzioni), cap. Chiara Del Bene (Polizia Locale), dr.ssa Romina Sorgente (Patrimonio) .

In tutto, dunque, son 26 le Persone apicali politico-burocratiche con cui Tondinelli non ha saputo “far carte”. Domanda. Questi 26 nominativi è tutta gente da scartare? Oppure c’è un’enorme incapacità politico-caratteriale del Sindaco, che per un Politico in carriera è il peggior difetto possibile? “Ai posteri l’ardua sentenza”.

Che più? In questa ampia carrellata non possiamo ignorare il nostro socio Riccardo Agresti, apprezzatissimo preside, che si candida, col nostro placet,consigliere nella lista Crocicchi, il quale ha preventivamente sottoscritto una lettera d’apprezzamento per le nostre lotte e d’impegno sulle cose da fare nel Villaggio.

Agresti, anche sui social, sta sostenendo con vigore e coraggio le ragioni del Comitato, specie in partibus Infidelium. Gliene siamo grati. In bocca al lupo, Preside,

Il Presidente del Comitato Villaggio Montebello

(Dr. Amedeo Lanucara)

Comitato di Quartiere “Villaggio Montebello” – Reg.to Ufficio Unico delle Entrate Roma1 14 Marzo 02 – Via delle Rose 30/A 00062 Bracciano (Rm)

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