A tavola e in tempo di pandemia. La pandemia ha avuto un forte impatto sui nostri ragazzi.
Come sempre, con l’avvicinarci delle Feste abbiamo chiesto al Nutrizionista Daniele Segnini di condividere qualche suggerimento per stare bene “anche a tavola”.
Da una ricerca presentata dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) risulta che 4 bambini su 10 hanno cambiato – in peggio – le loro abitudini alimentari, mentre 3 su 10 hanno mangiato di più (soprattutto snack); anche per la “scuola a distanza” si sono registrate circa 5 ore al giorno in più davanti agli schermi; i disturbi dell’alimentazione, infine, sono cresciuti del 30%.
Come aiutare le famiglie in questo difficile momento? I pediatri italiani hanno ricordato l’importanza di alcune scelte a tavola.
I suggerimenti del nutrizionista Daniele Segnini
Il punto cardine è evitare un numero eccessivo di pasti all’esterno, con la proposta di almeno 5 pasti settimanali in famiglia; poi, la regola dei 5 pasti al giorno (con due spuntini in aggiunta ai tre pasti principali); il terzo consiglio è di non saltare la prima colazione; per la qualità del cibo i pediatri consigliano di limitare fast-food, snack (ricchi in grassi saturi, zuccheri raffinati e sale, poveri di nutrienti) e bevande zuccherate; per le quantità la raccomandazione è di fare porzioni più piccole ai più piccoli; il settimo consiglio prevede attività motoria, almeno un’ora al giorno, e meno tempo davanti agli schermi, in particolare durante i pasti.
Nel frattempo si avvicinano le Feste. Rispetto all’anno scorso, per fortuna, oggi abbiamo i vaccini che hanno abbattuto i ricoveri in terapia intensiva e i decessi. Saranno, comunque, feste difficili per le tante cose a cui stiamo rinunciando, in nome della salute collettività. Allora, all’interno delle proposte dei pediatri, anche un dolce di qualità ci può stare. L’importante è scegliere bene. Intanto, un’occhiata alle etichette per preferire prodotti con materie prime di qualità, possibilmente italiane; se possibile, inoltre, diamo la preferenza a confezioni degradabili; per quanto riguarda il valore nutrizionali i dolci artigianali presentano in media profili migliori degli omologhi industriali, che utilizzano conservanti e grassi vegetali, a volte idrogenati.
Per chi è attento alla linea il problema dei chili post-vacanze non è certo attribuibile a qualche fetta di panettone o di pandoro. Quindi, nessun veto ai dolci natalizi di qualità, ma un invito a consumarli lontano dai pasti – come merenda – e dopo un’ora di passeggiata, per mettere insieme due piaceri.
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Daniele Segnini Nutrizionista Cerveteri
Per mettersi in contatto con il Dott. Segnini si può visitare il suo sito internet oppure il suo blog ricco di informazioni e approfondimenti su Salute e Alimentazione.