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Giovanni Cena, per gli alunni messi a disposizione Casetta Mattei e il Quartaccio

Il dirigente scolastico avrebbe però chiesto l’uso di un container mensa. Ieri sera il consiglio di istituto e l’incontro tra preside e genitori

di Marco Di Marzio

Giovanni Cena, per gli alunni messi a disposizione Casetta Mattei e il Quartaccio –

Un incontro che ha soddisfatto solo a metà i genitori degli alunni del Giovanni Cena.

Questo il risultato del tavolo di confronto di martedì pomeriggio al Granarone tra genitori, amministrazione comunale e consiglieri di opposizione. “Grande” assente la dirigenza della scuola.

Motivo per il quale i genitori non sono riusciti ad ottenere un quadro completo della situazione e soprattutto a raggiungere un accordo che potesse mettere d’accordo tutte le parti per la tutela e la sicurezza dei propri figli.

Situazione che potrebbe però iniziare a cambiare già nei prossimi giorni. Durante l’incontro il primo cittadino ha puntato i riflettori sulla cronologia degli eventi che hanno portato al montaggio nel cortile della scuola delle tende della protezione civile.

Pascucci ha ribadito che la scelta è stata della scuola e della scuola soltanto.

L’amministrazione comunale aveva infatti proposto «per il Quartaccio sin dalla prima riunione», ha ribadito Pascucci. Ma la scuola anche negli incontri successivi avrebbe ribadito la propria volontà: tensostrutture in cortile. Richiesta confermata anche per risposta scritta a una lettera inviata dall’amministrazione comunale il 20 agosto scorso.

Una decisione che non può essere stata dettata dall’assenza degli scuolabus.

«Il problema era sorto a luglio quando in discussione c’era il servizio di trasporto scolastico in generale in quanto mancavano ancora le linee guida del Governo».

Il Comune aveva anche proposto l’utilizzo del container mensa anche se con qualche problematica: l’assenza dei bagni e una capienza di 30 bambini, anziché di 60 (il numero indicato dalla scuola che necessitava di ulteriori spazi).

E nella riunione di ieri Pascucci è tornato a ribadire la possibilità di utilizzare il Quartaccio a cui andrebbe ad aggiungersi anche il plesso di Casetta Mattei (dismesso dal preside Agresti). Ma ci vorranno almeno 20 giorni di tempo.

Intanto la scuola, sarebbe tornata a chiedere il container mensa.

I genitori ora però, in attesa di conoscere il futuro dei loro figli (che anche mercoledì non sono andati a scuola) vorrebbero individuare delle soluzioni tampone prima che la situazione si sblocchi definitivamente.

Anche perché «per i bambini è impossibile tenere la mascherina per tutte quelle ore – ha spiegato la presidente del comitato genitori, Katia Blasi – C’è chi ha già avuto dei problemi». Ad esempio un bambino a cui sarebbe stato diagnosticato una dermatite atopica causata proprio dalla mascherina.

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