La rubrica di Federica Angelini
Festival di Sanremo 2020, buona la prima?
di Federica Angelini
Sanremo VentiVenti (in notturna!).
Pronti. Partenza. Via! Io quest’anno mi siedo – lo confesso – in compagnia di pre-giudizi. Primo tra tutti la conduzione di Amadeus – che nonostante la giacca psichedelica non brilla.
Serata del troppo. Troppe cose, troppi condimenti per un piatto che – forse – quest’anno sarebbe stato poco saporito. I dodici in gara si susseguono a ritmi alterni tra un ospite ed un altro e sarà il primo – insufficiente – ascolto, ma le canzoni mi scivolano via quasi tutte senza stupirmi particolarmente.
Fatico a comprendere – ma si, sono sicuramente io il problema – la provocazione di Achille Lauro (ma perché!?) che va a scomodare addirittura San Francesco con uno spogliarello raccapricciante e di pessimo gusto. Della serie bene o male, purché se ne parli.

Ed io, per lo stupore vero – e quel brivido che piace a me – devo attendere la metà abbondante della serata quando la voce – inconfondibile – di Capitan Favino guadagna il palco. (Elegante – il primo uomo ben vestito.. Amadeus prendi nota!) Bravura, fascino, bellezza. Cattura, rapisce e seduce.
Le due vallette: la bionda – meglio sui campi di calcio, decisamente – e la mora che umiliando (senza motivo) il padrone di casa perde la mia attenzione (nonostante il mega-monologo che cerca di interpretare).
Sarà, ma per me un artista autentico nonostante la popolarità e la bravura mantiene l’umiltà. Ecco perché ho apprezzato Tiziano Ferro che si commuove per la grandezza del brano che sta eseguendo e non si vergogna di mostrare la sua emozione. Questo di vede, si percepisce, si condivide. Sostanza e poca apparenza, era ora!
Albano&Romina e Malgioglio che dopo essersi innamorato di qualche marito – scrive testi per la coppia più longeva della canzone italiana.
La Pavone – anche meno, va bene anche meno – che accipicchia ci metterei la firma ad arrivare con la sua vitalità (ogni ruga è un pezzo ed un ricordo della vita).
Emma (scuderia Maria) è, comunque, piacevole.
Fiorello che – sarò ancora io il problema – ma devo ben capire che ruolo ha (oltre a chiamare in causa tutti i Matteo possibili!).
E la prima è andata lasciandomi, tra tutti, un quesito. Ma du’ fiori sul palco, no?