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CerveteriLadispoli

“Due valigie a testa” di Angelo Alfani, venerdì 9 maggio la presentazione a Ladispoli

Appuntamento per le ore 17.30 presso la Biblioteca Peppino Impastato

Venerdì 9 maggio alle ore 17:30 nella Biblioteca Comunale di Ladispoli “Peppino Impastato” si terrà la presentazione di Due valigie a testa, 1979-1990: la diaspora di duecentomila ebrei dall’Unione Sovietica, opera prima di Angelo Alfani. Edito da Infinito Edizioni, il libro racconta l’esodo di duecentomila persone di religione ebraica che, tra il 1979 e il 1990, decisero di lasciare l’Unione Sovietica a causa dell’antisemitismo crescente in quel territorio e trascorsero un lungo periodo nella nostra Ladispoli. La migrazione di massa fu per gli ebrei l’unica via di scampo dal regime totalitarista sovietico, che consentì agli emigranti di partire con sole “due valigie a testa”. Meta finale del viaggio sarebbe dovuto essere lo Stato di Israele, pronto ad accoglierli; una parte di loro, però, fece altre scelte ed in attesa del visto per gli Stati Uniti e il Canada, soggiornò per lunghi periodi nelle cittadine della costa laziale.

Come si legge nell’introduzione curata da Marcello Flores, il volume è “un affresco originale e intenso di storia-memoria”, narra vicende dimenticate che ben pochi conoscono, attraverso i racconti dei protagonisti che l’hanno vissuta. Rappresenta dunque una preziosa ed unica testimonianza in cui l’autore, con un linguaggio consapevole e con parole di grande rispetto, restituisce la doverosa dignità ad una migrazione “silenziosa” che ha toccato nel profondo la nostra comunità.
Un’opera che merita attenzione, ascolto, e spazio, perché raccontare il passato è un modo per illuminare il presente, offrendoci un’occasione di confronto sul momento storico che stiamo vivendo e sul bisogno di accoglienza e di integrazione tra i popoli.

L’evento, inserito nel Programma del Maggio dei Libri della Biblioteca di Ladispoli, si terrà nella Sala Conferenze della Biblioteca alla presenza delle autorità locali: il Sindaco Alessandro Grandol’Assessore alla Cultura Margherita Frappa ed il Consigliere Filippo Moretti.

Prima e dopo la presentazione, Angelo Alfani si intratterrà con il pubblico per rispondere alle curiosità e per il rituale firmacopie.
La partecipazione è libera e gratuita e non è richiesta prenotazione.


“Mi raccontava un amico ladispolano, i cui genitori avevano affittato a una famiglia di ebrei sovietici un appartamento contiguo al loro con un passaggio esterno in comune, un episodio estremamente significativo sullo stato d’animo di molti rifugiati, soprattutto i meno giovani e tra i primi ad arrivare. Ebbene, raccontava che per alcuni giorni non si sentì alcun rumore, né si vide nessuno. Un giorno si sentì bussare alla finestra molto delicatamente, quasi ci fosse timore nel farlo. Spalancate le persiane, si trovò di fronte il capofamiglia che, in un inglese confuso, accompagnato da movimenti più espliciti delle mani e degli occhi, gli chiedeva se potevano uscire in strada ed entrare nei negozi. La risposta ovviamente fu più che esplicita: andasse in giro dove più desiderava senza problema alcuno. Questo breve racconto è illuminante sulla realtà dei Paesi totalitari e sulle terribili conseguenze. I tanti anni sotto il regime sovietico avevano contribuito a infondere la paura nella testa del popolo così profondamente al punto da diventare parte essenziale della vita delle persone. Il gulag aveva cessato di essere un pericolo imminente ma la paura rimaneva”.

Il brano sopra riportato e’ tratto dal volume, firmato da Angelo Alfani, dal titolo “Due valigie a testa”1979-1990: la diaspora di duecentomila ebrei dall’Unione Sovietica,Infinito edizione.

Un libro che porta alla luce la vicenda di circa duecentomila persone di religione ebraica che  lasciarono l’allora Unione Sovietica tra il 1979 e il 1990 per avventurarsi nel “mondo libero”.

Lo fecero per via dell’antisemitismo crescente, per il desiderio di migliorare le loro condizioni di vita e perché convinte che nell’Urss non ci fosse futuro. Ciascuno, per imposizione di Mosca, poté portare con sé al massimo due valigie, lasciandosi tutto il resto alle spalle.

La maggior parte di loro scelse di non proseguire il viaggio fino in Israele, che pure era pronto ad accoglierli, ma trascorse un periodo di tempo, talvolta lungo mesi, altre volte anni, nelle cittadine della costa laziale – Ladispoli, Ostia, Santa Marinella – in attesa del visto per gli Stati Uniti e il Canada.

Il libro ricostruisce questa vicenda storica dimenticata e raccoglie le preziose testimonianze di alcuni di loro.