Dalla protesta populista grillina alla pseudo protesta sovranista leghista
di Francesco Maria Provenzano – Giornalista e Scrittore
Assistiamo ad un dibattito politico dai toni aggressivi, antidemocratici e triviali che quotidianamente sui social network non ha eguali nella nostra politica. Il principale protagonista è l’ex parlamentare pentastellato Alessandro Di Battista, che ha attaccato la Lega con le seguenti parole al cianuro:
“La Lega fa parte di un partito del sistema come gli altri, vedi sulla Tav, sulle privatizzazioni selvagge temi cari al PD, sul salvataggio di radio radicale con denaro pubblico, e poi è uguale a Berlusconi e al suo partito sul tema della giustizia. Salvini è il capo di un partito di poco conto che sta ingannando gli italiani, i quali quanto prima lo abbandoneranno al suo destino”.
Pesante e immediata la risposta di Salvini:
“Gli insulti del signor Di Battista, il vacanziero più pagato del mondo, non mi interessano. Lottiamo ogni giorno contro mafiosi, spacciatori e scafisti, abbiamo la fiducia di milioni di italiani, chi se ne frega di Di Battista”.
Il grillino Dibba utilizzando il sociale network ha così contro replicato:
“Ministro Salvini, quando la smetterà di disprezzare il lavoro altrui (le ricordo che a differenza sua, che vive di denaro pubblico dal 1993, io non campo sulle spalle dei cittadini, anzi con le tasse che pago, contribuisco a pagarle lo stipendio) trovi il tempo di andare in parlamento per rispondere a domande dettagliate sui suoi rapporti con il sig. Savoini e in Commissione Antimafia per fornire dettagli sulle modalità attraverso le quali il Sig. Arata è entrato nei giri leghisti. In parlamento sarà più difficile mentire o buttarla in caciara come è abituato a fare sui social. PS: A riferire in parlamento e in Commissione antimafia ci vada come preferisce, auto blu, aereo blu o moto d’acqua blu ma ci vada e porti rispetto al popolo italiano».
Di Battista ormai ha preso il ruolo del bastian contrario e del guastatore che porta avanti la politica della protesta in antitesi a quella della proposta di Conte e di DI Maio. Constato ed evidenzio che abbiamo di fronte due scenari sul palcoscenico politico nazionale: “La protesta di non poco conto di Di Battista e la pseudo proposta di Salvini.