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Covid, disperati gli albergatori di Roma: “Zero incassi e tasse da pagare”

Covid, disperati gli albergatori di Roma: “Zero incassi e tasse da pagare” –

“La situazione è drammatica: fermi da marzo con zero incassi, continuiamo a ricevere bollette, a pagare tasse. Siamo disperati”. E’ lo sfogo, raccolto dall’Adnkronos, di Roberto Di Rienzo, titolare di tre alberghi a Roma (Hotel Morgana, Hotel Ariston, Hotel Panama Garden), di cui attualmente uno aperto ma che vede “oggigiorno una occupazione del 10% con cui non si riesce nemmeno a coprire i costi fissi del personale”.

A Roma, come in altre città d’Italia, il turismo è stato azzerato dal Covid con pesanti ripercussioni. Di Rienzo, insieme a un gruppo di albergatori romani, giorni fa ha inviato una lettera indirizzata all’ormai ex premier Conte per chiedere (con richieste specifiche) una maggiore “attenzione sulla disastrosa e sempre più preoccupante situazione delle strutture alberghiere”.

Oggi, in occasione dei 150 anni di Roma capitale, l’appello è rivolto alla sindaca Raggi. Al centro Imu e Tari. “Occorre una revisione e riduzione dell’aliquata Imu – sottolinea Di Rienzo- Abbiamo inoltre chiesto al governo di prevedere un capitolo di spesa per ristorare il Comune di Roma affinché esso si impegni ad annullare la Tari 2020 e 2021 per le imprese alberghiere. A fronte delle chiusure, non si tratta di spiccioli. Finora quello che abbiamo ottenuto – dopo colloqui con Ama e il Comune – è una piccola riduzione sulla quota variabile ma è ben poca cosa. Appesantiscono anche tutte le micro tasse comunali per cui sarebbe necessaria una esenzione”.

Una misura “per la sopravvivenza” riguarda le locazioni. “Cifre alte quelle della locazione che non riusciamo più ad affrontare, né con i fondi personali, né con i finanziamenti dello Stato che si stanno esaurendo Serve una rinegoziazione dei contratti di locazione commerciale al ribasso”, evidenzia l’albergatore romano.

“Le perdite? Intorno al 90% per il 2020; se la dimensione resta quella attuale, si andrà anche oltre. Gli studi dicono che, superata la pandemia, i flussi turistici ripartiranno pian piano ma ci vorranno anni prima di raggiungere percentuali pre-Covid. La ripresa piena ce l’aspettiamo non prima della fine del 2023”, dice Di Rienzo.

“Dal futuro governo – aggiunge – ci aspettiamo che miri alla ripresa dell’economia, alla sopravvivenza degli imprenditori. Se non resistiamo oggi, domani è impossibile rilanciarci perché probabilmente le imprese rimaste in piedi non ci saranno più!”.

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