Il consigliere Ceccarelli: ”L’utilizzo dei droni mi lascia perplesso per una serie di ragioni”
Coronavirus, ”I sindaci utilizzino la massima cautela sui droni”
Sulla questione dei droni che sta, anche legittimamente, infiammando l’opinione pubblica in queste ore, ho avuto un lungo confronto telefonico col sindaco Antonio Pasquini, nel quale gli ho espresso tutte le mie perplessità nei confronti dell’utilizzo di una tecnologia di controllo quasi panottico, pur riconoscendo e accogliendo le difficoltà di gestione dell’ordine pubblico che le amministrazioni stanno incontrando.
L’utilizzo dei droni mi lascia perplesso per una serie di ragioni: innanzi tutto voglio sgombrare il campo da una lettura semplicistica, che rischia di essere addirittura “complottara”.
Sono pienamente convinto che nessun sindaco abbia il fine recondito di mappare le abitudini e gli spostamenti dei cittadini del proprio comune, ovviamente compreso il sindaco di Allumiere.
L’utilizzo del drone, che comunque dovrebbe girare solo nel periodo di Pasqua e Pasquetta per prevenire eventuali assembramenti in campagna, è pensato più come deterrente che come effettivo strumento di controllo, e la necessità di arrivare a tali drastiche scelte, purtroppo, è data dal fatto che il controllo fisico di pattuglie di forze dell’ordine, espletato in maniera capillare, è impossibile per via dell’insufficienza di personale.
Altra tragedia figlia di anni di tagli neoliberisti allo stato sociale che paghiamo oggi in questi termini. Le ragioni per cui guardo con un certo sospetto all’utilizzo di questa tecnologia, non sono di ordine amministrativo, ma di livello molto più alto. La vicenda Snowden svelò, qualche anno fa, che effettivamente l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli USA (NSA) spiava i computer di milioni di cittadini occidentali, ne raccoglieva i dati, i gusti, le abitudini.
Chi può escludere che in questa fase di grande difficoltà, in cui i sindaci sono costretti a ricorrere a quello che trovano a disposizione per mantenere un ordine difficilissimo da gestire, quasi del tutto privi di forze dell’ordine, non si possa mettere in atto una sperimentazione pilota dell’utilizzo di droni per effettuare, domani, un controllo capillare di massa? Controllo che a quel punto non sarebbe certo lasciato in mano ai sindaci, della cui buona fede in questa fase non dubito.
Ma le perplessità restano e preoccupano. Né Pasquini, né Landi, Né Tedesco stanno cercando di controllare le nostre vite, sarebbe disonesto e ridicolo sostenerlo, temo, però, che possa esistere un progetto politico-militare che sfrutti la buonafede dei sindaci, la generale fiducia di cui godono e la impellente necessità che grava su di loro di gestire l’ordine in questo momento, per testare le reazioni della popolazione all’utilizzo di dispositivi di controllo diffusi e capillari, e magari studiare questa fase per sviluppare progetti del genere in futuro. L’Europa affronta una crisi durissima, Ungheria e Slovenia hanno già messo in atto processi di esautoramento democratico, il quadro complessivo è molto preoccupante.
Bisogna restare vigili e non abbassare la guardia. L’invito a rispettare le ordinanze è sempre valido e va raccolto, possiamo giocare tutti insieme un ruolo di resistenza a questo tipo di attacchi soltanto se rimaniamo lucidi e determinati. Rivolgo ai sindaci del comprensorio un invito a non sottovalutare questa nuova frontiera della sicurezza, magari passando anche per i consigli comunali, ma soprattutto un invito a tutti noi ad essere rigorosi: creare le condizioni affinché sia “necessario” un controllo capillare è la via migliore per arrivare a vederlo effettivamente realizzato nelle vie delle nostre città. Non permettiamolo”.
Così, in una nota il consigliere comunale Ceccarelli