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Civitavecchia, il 16 settembre la Capitaneria festeggia i suoi 150 di servizio

Alle ore 18:30 la celebrazione della Santa Messa nel piazzale interno del Forte Michelangelo e a seguire la svelatura della statua «Il bacio della memoria di un porto» all’esterno del Forte

Civitavecchia, il 16 settembre la Capitaneria festeggia i suoi 150 di servizio –

Il prossimo 16 settembre a Civitavecchia la Capitaneria di porto della città celebrerà i suoi 150 anni al servizio della Comunità civitavecchiese e del porto di Roma.

Il 16 settembre del 1870, una compagnia di fucilieri della Regia Marina, a bordo della Corazzata Terribile, sbarcò nel porto di Civitavecchia ed occupò il primo edificio pubblico di valore strategico… la «Capitania di porto pontificia». La città si arrese senza opporre resistenza e soltanto tre ore dopo, alle 10.00, venne issato il Tricolore italiano sul Forte Michelangelo. Con l’annessione di Civitavecchia al Regno d’Italia, la locale Amministrazione marittima fu inquadrata nell’ambito del Regio Decreto n°2438 del 1865, istitutivo del Corpo delle Capitanerie di porto, divenendo a tutti gli effetti «Regia Capitaneria di porto».

Il programma dei festeggiamenti prevede alle ore 18:30 la celebrazione della Santa Messa nel piazzale interno del Forte Michelangelo e a seguire la svelatura della statua «Il bacio della memoria di un porto» all’esterno del Forte.

Civitavecchia, torna la statua 'del Bacio'

L’opera «Il bacio della memoria di un porto» è stata realizzata in memoria di quanti partirono dal porto di Civitavecchia, anche a seguito di eventi bellici, in alcuni casi senza far più ritorno, e dedicata alla parziale ricostruzione di una “memoria” persa il 14 maggio del 1943, allorquando un devastante bombardamento distrusse non soltanto l’edificio storico della Capitaneria, ma gran parte del porto e dell’abitato cittadino, cancellando secoli di storia. La statua, raffigurante una giovane donna che bacia un marinaio della “Regia Capitaneria di porto” e frutto della sensibilità e della passione di una cittadina che ha amato e ama il porto di Civitavecchia, si è potuta realizzare esclusivamente grazie al contributo di alcuni operatori del settore marittimo e portuale e privati, i quali hanno inteso cooperare non solo per lo sviluppo del porto, ma anche per la ricostruzione della sua memoria, creando un ponte che unisca il passato, il presente ed il futuro di questi luoghi. L’opera ambisce altresì ad essere un simbolo senza tempo di rinnovata speranza e fiducia per la ripresa di un porto e della sua Comunità che, al pari dell’intero Paese, sta fortemente subendo la crisi globale che ha investito il mondo intero.

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