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Benzina e gasolio self sono oltre i 2 euro al litro

Benzina e gasolio self sono oltre i 2 euro al litro –

Benzina e gasolio self sono oltre i 2 euro al litro

Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è 2,069 euro/litro (2,061 precedente), con i diversi marchi compresi tra 2,060 e 2,084 euro/litro (no logo 2,051).

Il prezzo medio praticato del gasolio self va a 2,006 euro/litro (contro 1,994), con le compagnie tra 2,004 e 2,011 euro/litro (no logo 1,994).

E’ quanto risulta a Quotidiano Energia dai dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 di ieri 16 giugno. “Non si ferma la salita dei prezzi sulla rete carburanti. – si spiega – Mentre le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo hanno chiuso ieri con il segno meno”.

“Ieri mi hanno dato la conferma che lo sconto benzina verrà rinnovato per tutta l’estate”. Lo ha detto Matteo Salvini in collegamento a Telelombardia questa mattina prima di entrare nell’aula bunker dell’Ucciardone, a Palermo, per l’udienza del processo Open Arms. “Ho chiesto a Franco di trovare le risorse e lui mi ha risposto che servono 4-5 miliardi. Allora io gli ho detto: troviamoli. Lo sconto precedente scade l’8 luglio ed entro giugno c’è impegno a rinnovare questo benedetto sconto”.

“Non accennano a frenare gli aumenti sui carburanti, che oggi si attestano a 2,069 Euro al litro la benzina e a 2,006 Euro al litro il gasolio. Solo un mese fa il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self era di 1,83 euro al litro, il prezzo del diesel di 1,835 euro al litro. Si tratta di livelli allarmanti, ancora molto al di sopra di quelli a cui si dovrebbero attestare i costi dei carburanti, a maggior ragione alla luce del taglio delle accise operato dal Governo per calmierare i costi dei carburanti”. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto delle variazioni del costo del petrolio, del livello di cambio e del taglio delle accise, ha calcolato che oggi sui carburanti vi è un sovrapprezzo di circa 32 centesimi. Questo si traduce, per una famiglia che effettua 2 pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 384 euro annui. I rincari, uniti alle spinte speculative, fanno lievitare a dismisura i prezzi dei beni di largo consumo, trasportati per oltre l’86% su gomma, tanto da spingere le famiglie a un numero sempre maggiore di rinunce e tagli alla propria spesa, persino nel settore alimentare. Ecco perché si rende indispensabile un intervento più incisivo: per contrastare le speculazioni in atto, sia sul mercato interno che sui mercati internazionali, per rendere strutturale la riduzione delle accise, per adottare nuove misure utili a porre freno ai rincari, definendo un tetto massimo ai prezzi presso i distributori, per definire il carico dell’iva al costo netto dei carburanti, non più sull’importo comprensivo di accise, come avviene invece oggi con l’applicazione di una tassa sulla tassa. “Il serio, determinato, ma soprattutto tempestivo controllo sui ‘furbetti della pompa’, unito alla definizione di precise regole sulla determinazione dei prezzi e sull’applicazione della tassazione sono necessarie e fondamentali in una fase delicata come quella che il Paese sta attraversando e non possono essere più rimandate”, afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori.

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