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Barriere “acchiappa-rifiuti” Per liberare i fiumi di Roma

L’iniziativa, inserita nell’ambito delle azioni promosse per i Contratti di Fiume e realizzata dalla Regione Lazio, in partnership con il Comune di Fiumicino e la Capitaneria di Porto di Roma, ha coinvolto il consorzio di armatori Castalia Operations Srl, che ha sviluppato il sistema di raccolta, collaudato con successo sulla foce del Po

Barriere “acchiappa-rifiuti” Per liberare i fiumi di Roma – Ci sono flaconi di prodotti cosmetici e di detersivi, bottiglie di plastica, contenitori alimentari, ma anche caschi, sedie, scarpe e addirittura un seggiolino da auto per bambini. Circa 1.700 kg di immondizia trasportati dalla corrente del fiume Tevere sono finiti nelle maglie di una speciale rete acchiappa-rifiuti, che li ha bloccati prima della foce, impedendone la fuoriuscita in mare. E’ questo il dato registrato dalla regione Lazio, relativo ai primi quattro mesi di sperimentazione del dispositivo, avviata lo scorso 24 ottobre nel Comune di Fiumicino per due mesi e prorogata sino alla fine di aprile.

L’iniziativa, inserita nell’ambito delle azioni promosse per i Contratti di Fiume e realizzata dalla Regione Lazio, in partnership con il Comune di Fiumicino e la Capitaneria di Porto di Roma, ha coinvolto il consorzio di armatori Castalia Operations Srl, che ha sviluppato il sistema di raccolta, collaudato con successo sulla foce del Po. 

Il sistema, composto da due barriere in polietilene (lunghezza 4 e 6 metri) ancorate al fondale e sul letto del fiume, in località Capo due Rami, intercetta il cosiddetto “litter” (in gergo, i rifiuti galleggianti, ndr), lasciandolo confluire prima in una barriera di selezione e infine in un’area di raccolta, un centinaio di metri a valle sulla sponda fiumicinese. A svuotarla periodicamente è il personale dell’imbarcazione SeaHunter. I rifiuti, poi trasportati all’impianto Loas Italia di Aprilia (Latina), vengono pesati e selezionati manualmente, per separare le parti plastiche destinate allo stabilimento del Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta il Riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) di Viterbo, per i successivi trattamenti e l’avvio allo smaltimento della frazione non recuperabile.

“Anche in questo periodo così complicato per tutti, stiamo proseguendo nel lavoro di raccolta –  ha dichiarato Cristiana Avenali, dal 2018 responsabile dei Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio ed ex leader regionale di Legambiente – I risultati positivi e di particolare rilevanza ambientale ci hanno convinto non solo a non interrompere l’intervento, ma anche a scegliere soluzioni tecniche ancora più efficienti con metodologie più innovative. E ad approvare un nuovo progetto per l’installazione, questa volta strutturale, di barriere acchiappa-rifiuti sul Tevere e sull’Aniene”.

La procedura, avviata lo scorso 5 aprile, con la pubblicazione di un apposito avviso sul Sistema informativo STELLA, prevede un impegno economico da parte dell’Amministrazione regionale di € 225.000 e rientra nell’iniziativa “Lazio Plastic Free” per il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. “Un bel contributo alla costruzione di un futuro sostenibile- ha concluso Avenali– tanto più nei prossimi mesi, nei quali sarà fondamentale fare scelte all’insegna della difesa dell’ambiente e della salute delle persone”.

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