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“Acqua, inquinamento, strade pericolose: tutti i problemi del viterbese”

Il Codacons: “Scandalosi i richiami all’Italia sulle acque potabili nella zona. Esposto ai vigili del fuoco per lo spettacolo al Museo di Vulci. Chiediamo al sindaco di Tarquinia di battere un colpo sui problemi del mare inquinato e sulla pericolosità della strada provinciale di Marina Velca”

“Acqua, inquinamento, strade pericolose: tutti i problemi del viterbese” –

Riceviamo e pubblichiamo –

Il Codacons denuncia l’incredibile situazione dei Comuni del viterbese, dove circa 100 mila ignari abitanti hanno bevuto per anni acqua con arsenico e fluoruri – in alcuni casi, come nel comune di Farnese, con valori due volte superiori ai limiti di legge.

Uno scandalo inaccettabile ma ben noto alla Commissione europea, che a inizio 2019 ha denunciato come siano stati “disattesi gli obblighi imposti dal diritto Ue sulla qualità delle acque destinate al consumo umano”.

Ai sindaci l’Associazione chiede chiarimenti urgenti e tempestivi per garantire la qualità e la potabilità delle acque, a tutela della popolazione residente e dei turisti in transito.

Allo stesso tempo, l’Associazione torna a chiedere risposte al sindaco di Tarquinia in merito ad alcuni problemi locali a tutt’oggi rimasti senza soluzioni, e senza risposte da parte dell’amministrazione.

Il Codacons, infatti, aveva chiesto un incontro per discutere le misure più indicate per risolvere il problema delle discariche abusive nel territorio, per incrementare i controlli dei limiti di velocità (puntualmente violati, specialmente in estate) sulla strada provinciale di Marina Velca, per garantire svago e divertimento ai turisti affluiti in zona tramite l’apertura dell’arena, per verificare quanto messo in campo per migliorare la balneabilità della zona (ancora “non idonei”, a oggi, risultano i siti della foce del fiume Marta e del poligono).

A questa richiesta nessuna risposta da parte del sindaco: neanche un garbato rifiuto. Delle due l’una: o egli è misteriosamente sordo rispetto a queste istanze o è troppo occupato a fare altro – magari nell’ambito delle sue importanti attività imprenditoriali – non considera utile e magari necessario il contributo di denuncia e segnalazione che è proprio delle Associazioni di rappresentanza di consumatori e cittadini.

L’Associazione, infine, presenterà un esposto e chiede chiarimenti al sindaco di Montalto di Castro, al sindaco di Canino e ai Vigili del Fuoco in relazione ai gravi eventi verificatisi in occasione dello spettacolo di Ascanio Celestini al museo archeologico di Vulci.

Sarà la Procura della Repubblica a indagare e spiegare come mai centinaia di persone anche in possesso di biglietti acquistati da tempo, siano rimaste prima in fila e poi fuori dal Museo Archeologico di Vulci.

Il Codacons chiede, ancora una volta, che il Comune intervenga per bloccare la concessione alla gestione del Museo a soggetti inidonei, che con la loro incapacità ledono l’immagine di Vulci e del Museo stesso.

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