Intervista a tutto campo al Consigliere che annuncia lo scioglimento del gruppo consiliare “Patto per Cerveteri” appena costituito, e la sua adesione alla Lega
Nicolò Accardo: dopo la nomina di Pascucci, se me lo proponessero firmerei una mozione di sfiducia per la Sindaca Gubetti – di Giovanni Zucconi
Non è la prima volta che intervistiamo il Consigliere Nicolò Accardo. Ricordiamo ancora tutti le polemiche che aveva suscitato quando, pur appartenendo formalmente all’opposizione, non aveva firmato la mozione di sfiducia alla Sindaca Gubetti. Mancata firma che è stata determinante per il respingimento della sfiducia.
È poi di pochi giorni fa l’annuncio di un’altra controversa iniziativa politica. La creazione di un nuovo gruppo consiliare a supporto del suo progetto politico “Patto per Cerveteri”. Gruppo consiliare di cui fanno parte lui e Angelo Galli. Quest’ultimo appartenente alla maggioranza.

Patto per Cerveteri è un progetto che Accardo ci aveva annunciato fin dalla prima intervista che ci aveva concesso. E che adesso sembra stia cominciando a muove i primi passi. Per capire meglio la natura di questo progetto, lo abbiamo intervistato di nuovo. E, da politico imprevedibile e mai scontato, Accardo ci ha sorpreso con significative novità. Che scoprirete leggendo l’intervista che segue.
Partiamo dall’annuncio, di qualche giorno fa, della costituzione del gruppo consiliare “Patto per Cerveteri”. Che dovrebbe essere la prima concretizzazione del suo, più volte descritto anche su queste pagine, progetto per Cerveteri. Progetto, se non ricordiamo male, da attuare con tutti quelli che amano Cerveteri. A prescindere dalla loro collocazione politica
“Colgo l’occasione di questa intervista per annunciare che, nei prossimi giorni, la prossima settimana, comunicherò che il gruppo consiliare si scioglie. Non esiste più.”


Appena nato e già sciolto. Qual è il motivo di questa decisione?
“Ci sono alcuni Consiglieri e alcuni personaggi politici di rilievo del territorio di Cerveteri che vorrebbero aderire al Patto per Cerveteri, ma non vorrebbero perdere, ed è giusto che sia così, la loro identità politica. Il Patto per Cerveteri rimane come progetto, ma non sarà più un gruppo consiliare. Un gruppo che può sembrare non rispettoso delle identità politiche di ognuno. Perché aderire a questo gruppo consiliare può apparire come abbandonare la propria posizione politica o il proprio partito. Il mio non è un progetto politico in senso partitico. È un progetto che dovrebbe vedere tante persone che si mettono insieme per realizzare le cose che servono a Cerveteri.
Per questo motivo il gruppo consiliare non verrà più utilizzato, e verrà abbandonato al più presto. Perché così com’è non è ben accetto, non corrisponde alle esigenze e alle richieste di altri consiglieri e di altre persone che vorrebbero aderire a questo Patto.”
Se il Patto dovesse crescere, come si strutturerà? Chi deciderà cosa è “buono” e cosa è “cattivo” all’interno di questo progetto? Con quali regole si governerà? Chi deciderà cosa si deve fare, e chi farà parte del Patto?
“La struttura non può che essere democratica. L’idea è quella di un organo collegiale aperto a tutti, non solo ai partiti. Si chiederà uno spazio al Sindaco, magari la stessa Aula Consiliare di Cerveteri. e ci si riunisce. Sarà un comitato, un gruppo di persone in rappresentanza delle varie componenti.
Si potrà arrivare a un gruppo di 15–20 persone: consiglieri comunali, rappresentanti delle forze sociali, del mondo produttivo, delle parrocchie. Tutti insieme dovremo individuare quattro o cinque punti che possono rilanciare Cerveteri. Da realizzare a breve, in questo anno e mezzo.”
Mi ricorda quali sono i punti che lei propone a chi aderisce al Patto per Cerveteri?
“Non in ordine di importanza dico che bisogna affrontare, stavolta seriamente, la zona artigianale. Perché era stata mal progettata, senza le necessarie autorizzazioni, ed è morta prima di nascere. Poi affrontare l’emergenza cimiteri e la viabilità rurale. Ulteriormente trovare una soluzione definitiva del problema di Campo di Mare. E, aggiungo, una revisione, una variante unica del Piano regolatore generale.
E ripeto il concetto: non chiedo di cambiare partito, chiedo di cambiare metodo. Chi non ci sta si assume la responsabilità di essere al servizio dei partiti e non della città. Poi risponderà all’elettorato.”

Però c’è la possibilità che i partiti non vogliano togliersi la possibilità di prendersi il merito di fare queste cose. Il rischio è che tutti le diranno di sì, e poi non faranno niente come Patto per Cerveteri. E tutti aspetteranno le prossime elezioni amministrative
“A me non interessa il merito, mi interessa che si faccia. E quando partecipano e aderiscono, il merito è di tutti. Se poi non faranno nulla me ne assumo responsabilità. Ma poi tutti loro si presenteranno agli elettori. Ma se qualcuno accetta, poi queste cose dovranno essere fatte subito.
Non deve essere una campagna elettorale per qualcuno. Bisognerà subito fare le cose. Serve una Commissione interconsiliare, un gruppo di lavoro che fissi e imponga anche i tempi. Così nessuno si potrà prendere il merito. Anche se poi, naturalmente, c’è sempre la possibilità che singoli partiti vogliano prendersi il merito esclusivo della rinascita economica della città.”
Non è bello e politicamente corretto dirlo, ma non le sembra che lei stia inevitabilmente scegliendo di giocare con delle carte appartenente ad un vecchio mazzo? Carte che già sono state giocate male, se è vero che i problemi di Cerveteri sono sempre gli stessi. Perché pensa che adesso si comporteranno meglio all’interno del Patto per Cerveteri?
“Io conosco i personaggi di Cerveteri. Faccio politica a Cerveteri da quando fui eletto consigliere comunale nel 1983. Voglio far venire allo scoperto quelli che mirano a interessi personali o a progetti personali di potere. Se non si impegnano per fare questo, che è per Cerveteri e non per Nicola Accardo, allora dimostrano di avere finalità diverse.
Se bluffano lo scoprirò e lo denuncerò negli organi di stampa. E dirò: “avete detto che avreste fatto… e non avete fatto niente.”
Però secondo lei, perché, improvvisamente, se non lo hanno fatto in passato dovrebbero farlo proprio oggi nel Patto per Cerveteri?
“Io l’ho fatto sempre. Ma i politici giocano sempre sulle promesse. Come quel politico di vecchio stampo: in un paese della Sicilia mancava l’acqua, la gente chiede “perché non creiamo un acquedotto?”. Risposta: “e la prossima volta che cosa gli prometto? Le operazioni devono cominciare immediatamente. “Faremo, faremo” non vale nulla. Non vale più.”
Il Patto per Cerveteri esprimerà un suo candidato sindaco? Ci state già pensando?
“Al momento no, non si può parlare di nomi.”
Nella nostra precedente intervista lei aveva indicato molto chiaramente una sua soglia di coerenza: “se alla guida della Multiservizi mettono una persona scelta politicamente, ma non competente, io firmo la sfiducia al sindaco”. Dopo la nomina di Pascucci, se domani le presentassero una mozione di sfiducia al Sindaco, la firmerebbe davvero?
“Su questo non ho cambiato opinione di una virgola. Ho grande stima personale, amicizia affettuosa, rispetto per la cultura e le capacità del nuovo Amministratore, responsabile unico della Multiservizi. Ma continuo a ritenere che in quel settore servisse una competenza specifica. Una familiarità con i numeri e con la gestione che un politico, per definizione, non può avere. Un politico può fare altre cose.
Quindi, sì. In questo momento, in assenza di un programma specifico e serio di lavori e di attività a favore della città, la firmerei. Solo per il bene di Cerveteri, se insieme alla mia si aggiungessero quelle di 13 consiglieri che la propongono, io firmerei subito una sfiducia motivata al Sindaco attuale.”

Per chiudere, lei nella precedente intervista ha dichiarato di sentirsi molto vicino alla Lega, soprattutto relativamente ai temi di carattere nazionale come l’invio delle armi in Ucraina. Conferma questo suo avvicinamento?
“In questo momento, la Lega mi sembra l’unico partito, a livello nazionale, che risponde alla mia visione cristiana di convivenza solidale. Oltre al tema dell’invio delle armi all’Ucraina, condivido la forte richiesta di un importante contributo finanziario da chiedere a chi, durante questa pesantissima crisi ha realizzato rilevantissimi super profitti. Da destinare alla sanità e a favore delle classi più disagiate. Senza dimenticare l’esigenza impellente di una regolamentazione dei flussi migratori verso l’Italia.
Ho già incontrato il Segretario Salvini, e sto discutendo e affrontando problematiche generali del territorio in relazione a quello che può essere fatto dalla Lega nel territorio comunale di Cerveteri. A breve comunicherò ufficialmente, siete i primi a saperlo, la mia adesione alla Lega.”









