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Cerveteri, una grande folla si è stretta ieri intorno ai genitori di Marco Vannini. Per la madre, “Marco è il sole che non tramonterà mai”

Le interviste a Marina Conte, a Giulio Golia e ai Sindaci Gubetti e Grando

Cerveteri, una grande folla si è stretta ieri intorno ai genitori di Marco Vannini. Per la madre “Marco è il sole che non tramonterà mai” – di Giovanni Zucconi

Avevo appena acquistato il libro. Una signora anziana seduta vicino a me, in prima fila, mi dice “E’ un libro molto bello. Lo legga. Io l’ho letto tutto”. Non l’avevo mai vista prima, ma avevo capito che era la dolce nonna di Marco Vannini. La sua non è stata una frase fuori contesto. Ha rappresentato bene bene quello che Giulio Golia, il grande giornalista delle Iene e coautore del libro, ha detto alla fine della presentazione. “Non avrei mai immaginato di potermi commuovermi in una presentazione di un mio libro. È stato devastante. Ma questa non è stata una presentazione normale. È stata una riunione di famiglia.

Cerveteri, una grande folla si è stretta ieri intorno ai genitori di Marco Vannini. Per la madre “Marco è il sole che non tramonterà mai”
Cerveteri, una grande folla si è stretta ieri intorno ai genitori di Marco Vannini. Per la madre “Marco è il sole che non tramonterà mai”

Domenica, in largo Almunecar a Cerveteri, sotto la grande quercia, abbiamo partecipato alla toccante ed emozionante presentazione del libro “L’ultima notte di Marco – Verità e bugie sul caso Vannini”. Scritto da due maestri del giornalismo d’inchiesta: i due conduttori delle Iene, Giulio Golia e Francesca Di Stefano. C’era naturalmente tanta gente a testimoniare la loro vicinanza ai genitori di Marco, e a tutti i suoi familiari. Sulla pedana, oltre ai due autori, c’erano i genitori di Marco, Marina Conte e Valerio Vannini e la giornalista che ha guidato la presentazione, Anna Boiardi. Il successo dell’evento è stato reso possibile anche grazie al notevole impegno organizzativo della libreria Mondadori Bookstore di Cerveteri.

La nonna di Marco Vannini e Giulio Golia

Il momento più toccante secondo me? Quando Marina Conte e Valerio Vannini hanno raccontato di quando hanno visitato, pur tra tanti dubbi, la casa dei Ciontoli che in quel momento era in vendita. Per loro visitare la scena dove il loro figlio era stato ucciso deve essere stato un violento pugno nello stomaco. È stata un’esperienza dolorosa ma, a sentire il loro racconto, che gli ha anche dato l’opportunità di sentire ancora più vicino Marco. Soprattutto quando sono entrati nella stanza di Martina Ciontoli, la ragazza che diceva di amarlo. Dove hanno sentito, potente, l’abbraccio del loro figlio. Un abbraccio che loro hanno interpretato come “Si, mamma e papà. Io sono stato ucciso proprio in questa stanza. Quello che voi pensate di come sono andate le cose quella notte, è esattamente quello che è successo.” Inutile sottolineare che ben pochi occhi dei tanti presenti sono rimasti asciutti in quel momento.

Cerveteri, una grande folla si è stretta ieri intorno ai genitori di Marco Vannini. Per la madre “Marco è il sole che non tramonterà mai

Fatta questa premessa, lascerei parlare i protagonisti di questo emozionante pomeriggio. Abbiamo intervistato Marina Conte, la madre di Marco, che come sempre si è dimostrata disponibile e gentilissima. Abbiamo poi intervistato uno dei coautori, Giulio Golia. Un personaggio, un giornalista, che, se non esistesse bisognerebbe inventarlo. Infine, abbiamo raccolto una breve dichiarazione anche dalla Sindaca di Cerveteri, Elena Gubetti, e dal Sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando. Tutti e due in prima fila durante la presentazione del libro.

Intervista a Marina Conte

Il libro che presenteremo oggi è più un atto di denuncia, o una ulteriore testimonianza d’amore per Marco?

“E’ sempre una testimonianza d’amore per Marco. Perché attraverso questo libro, a distanza di dieci anni, Marco non verrà mai dimenticato. Proprio ieri pensavo a quello che dovevo dire oggi. E una frase che, secondo me, si può avvicinare a raccontare bene questa presentazione del libro è che “Marco è il sole che non tramonterà mai”.”

Cerveteri, una grande folla si è stretta ieri intorno ai genitori di Marco Vannini. Per la madre “Marco è il sole che non tramonterà mai”

Molti si domandano: ma quanto è doloroso per i genitori ripercorrere tutte le volte le forti emozioni che si vivono in questi eventi? È un dolore che viene superato dalla voglia di fare ricordare Marco?

“Sì, perché, quando Marco viene ricordato, per noi è sempre importante. Perché noi viviamo di questo, di ricordi. Purtroppo, la morte di un figlio è un sopravvivere alla morte del figlio. Sono passati dieci anni da quando Marco non è più con noi, ma ad ogni evento migliaia di persone si riuniscono per lui: segno che Marco è come un sole che non tramonta mai.”

Cosa spera che si portino a casa oggi questi quelli che compreranno il libro, e che lo leggeranno?

“Che per chi non conosceva la storia di Marco, anche se probabilmente saranno pochi, sarà un ripercorrere, e capire, tutte le bugie e le menzogne che sono state dette dalla famiglia Ciontoli. Famiglia che è andata in prigione per non voler dire la verità. Sarebbe bastato chiamare il 118, e oggi non saremmo qui a fare l’intervista.”

Quanto è importante per lei presentare l’anteprima del libro su Marco proprio qui a Cerveteri?

“Beh, questo l’ho voluto io fortemente. Perché Marco adorava la sua città. E quindi credo che fosse anche un modo per dire grazie alla cittadinanza di Cerveteri. Perché c’è sempre stata vicina. All’epoca dei fatti c’era il Sindaco Alessio Pascucci, che è stato il primo a mettere la bandiera a mezz’asta quando ci fu quella bruttissima sentenza.”

Intervista a Giulio Golia

Nel libro “L’ultima notte di Marco”, cosa possiamo trovare di nuovo rispetto a quello che già sappiamo?

“(Ridendo) E questo lo devi scoprire da solo. Io e Francesca Di Stefano abbiamo rimesso in fila tutto: quello che abbiamo raccontato e quello che dicono gli atti. Rileggendolo, avrete la risposta alla domanda che spesso mi fanno: “perché anche su carta?”. Perché è un vademecum delle cose che non andrebbero mai assolutamente fatte. È la storia che avrebbe potuto vivere qualsiasi nostro figlio in una casa: negligenza, bugie, meccanismi perversi. Se li leggi, se li leggi tutti in fila nero su bianco, dici: non è possibile che sia successo. Non doveva accadere. Poteva salvarsi con facilità.”

Abbiamo davvero saputo tutto di quella “maledetta” notte? C’è ancora qualcosa nascosto nell’ombra?

“Secondo me sì, c’è ancora qualcosa. Noi parliamo di una verità processuale, ma quello che è accaduto davvero dentro quella casa, ahimè, lo sanno e lo sapranno sempre e solo loro. Non c’è un testimone.”

Facciamo un passo indietro: che cosa, nella storia di Marco Vannini, vi ha spinto a raccontarla nelle inchieste televisive e poi anche in un libro?

“La grinta di Marina, la madre, e del padre. E quando Francesca mi fece vedere il video della sentenza di primo grado, dove Marina “sbottò” … Per una mamma è già difficilissimo perdere un figlio: è una tragedia. Ma qui sembrava quasi, passatemi il termine, uno sberleffo alla vita di un ragazzo che non aveva neanche vent’anni. Dall’altra parte, c’erano i “gatti sornioni” che hanno detto tutto e il contrario di tutto. E aggiungo: per la prima volta, forse, abbiamo avuto una quantità di intercettazioni importanti. Importanti perché con queste si è potuto capire veramente tutto, o quasi, perché il “quasi” c’è, quello che poteva essere veramente successo.”

Chiudiamo con un messaggio di speranza. Esiste ancora il giornalismo d’inchiesta in Italia?

“Viva Dio, esiste ancora. È sempre più difficile farlo e dobbiamo ringraziare il nostro editore e il nostro capo, Davide Parenti. A volte, lo dico con un po’ di rammarico, “l’impresa non vale la spesa”. I rischi sono tanti, fisici, mentali, economici. Qualcuno, allora, si gira dall’altra parte e dice: facciamo una cosa più light. Noi dobbiamo ringraziare chi ci ha creduto e appoggiato, fin da quando abbiamo iniziato a raccontare tutta una serie di cose, incastrandole in un’inchiesta. Perché alla fine non abbiamo fatto chissà cosa: abbiamo solo incastrato e cercato di sentire tutti quelli che si potevano sentire. Semplicemente. È il mestiere: consumare i tacchi. Perché leggere le veline è sicuramente più semplice.”

Intervista alla Sindaca Elena Gubetti

Sindaca Gubetti, quale è il senso della sua partecipazione oggi a questa presentazione del libro su Marco Vannini?

“Penso che sia importante essere qui oggi come comunità, per testimoniare ancora una volta che abbiamo sempre bisogno della verità. Abbiamo avuto bisogno della verità per Marco Vannini, e questa verità è emersa proprio grazie a dei giornalisti che non si sono fermati. Hanno continuato a scavare e a cercare. E, soprattutto, hanno tenuto alta l’attenzione su questo caso. Hanno fatto sì che questo processo finalmente, dopo tanti anni, arrivasse ad una verità. Che forse non è la verità completa. Però è già una verità che ci ha permesso comunque di dare giustizia a Marco. Essere qui oggi con Valerio, con Marina, con gli amici di Marco, è per noi è importante. Perché questa comunità si è stretta sempre intorno alla famiglia di Marco. E anche in questa giornata vuole essere presente.”

Intervista al Sindaco Alessandro Grando

Sindaco Grando, quale è il senso della sua partecipazione oggi alla presentazione del libro su Marco Vannini?

“Intanto perché Marina e Valerio mi hanno chiamato per invitarmi. È stato naturalmente un grande piacere. E ogni occasione, come già ho detto in passato, è sempre una buona occasione per rivederli, per abbracciarli e per farli sentire tutto il nostro affetto. E poi intervengo chiaramente anche in veste di Sindaco della città di Ladispoli. Perché questo tragico evento che ha coinvolto la famiglia Vannini, ha chiaramente colpito tutta la nostra comunità, così come tutta l’Italia. Quindi in veste di Sindaco sono qui per portare nuovamente tutto il nostro affetto, tutto il nostro supporto, a Marina e a Valerio.”