Torre Flavia è conosciuta ben oltre i suoi confini amministrativi di Ladispoli e Cerveteri, per rendersene conto basta frequentarla un pochino. Camminando sulla spiaggia si incontrano persone di tutte le età, ognuna con i suoi particolari interessi e motivazioni; pescatori, serfisti, cittadini in cerca di un po’ di area di mare, famiglie con bambini, giovani innamorati, scolaresche e gruppi di studenti universitari. E naturalmente molti fotografi, appassionati dell’avifauna che in questo piccolo fazzoletto di palude, ultimo testimone di ambiente costiero quasi del tutto scomparso dal litorale laziale, trova le condizioni ideali per la nidificazione, lo svernamento o la sosta durante il periodo delle migrazioni.
La stazione ornitologica di Torre Flavia ha partecipato come stazione costiera al Progetto Piccole Isole, attività coordinata dal Centro Nazionale di Inanellamento dell’Ispra, finalizzata allo studio della migrazione primaverile. Questo studio è iniziato più di 30 anni fa e ha svelato molti aspetti della migrazione dei Passeriformi, non ultimi quelli dovuti al cambiamento climatico in atto. Grazie a questi studi possiamo ribadire l’importanza della palude come area di sosta di molti Passeriformi che hanno passato il periodo invernale al sud del deserto del Sahara e che in primavera tornano verso le aree di nidificazione in Europa. Tra queste specie quelle più conosciute e facilmente osservabili ci sono la Rondine, il Balestruccio, il Rondone comune che in primavera affollano gli specchi d’acqua ed il canneto con voli radenti in cerca di cibo. Ma ci sono anche molte altre specie, meno visibili e perciò meno conosciute, come l’Usignolo, il Forapaglie comune, la Sterpazzola, la Sterpazzolina, la Cannaiola ed il Cannareccione.
La palude di Torre Flavia è importante anche per le specie che vi trascorrono l’inverno, come il Forapaglie castagnolo od il Migliarino di Palude.
L’attività di inanellamento permette di conoscere, in prima istanza, la provenienza degli individui già marcati, come nel caso del Forapaglie castagnolo con anello Budapest, ricatturato durante il monitoraggio. Probabilmente è stato inanellato la prima volta sul Lago Balaton in Ungheria, come avvenuto nel caso delle ricatture effettuate negli anni precedenti, ma la certezza si avrà solo quando le informazioni presenti nelle banche dati saranno comunicate. La specie è minacciata di estinzione a causa della perdita di zone umide, dello sviluppo turistico e delle opere idrologiche, nonché dell’uso di insetticidi, e pertanto è inclusa nell’allegato 1 della direttiva Uccelli. Anche per questo motivo la palude di Torre Flavia è inserita nella Rete Natura 2000, quella rete di aree naturali indispensabili alla conservazione della biodiversità in Europa.
Negli anni le condizioni dell’area protetta sono migliorate grazie ai molti volontari e all’impegno del personale dipendente dalla Città Metropolitana di Roma a cui è affidata la gestione dell’area, ma resta ancora molto da fare, ai problemi non ancora risolti ogni anno se ne aggiungono di nuovi.Daniele Iavicoli e Corrado Battisti