Tra iniziative di contrasto alla diffusione al Covid e il 150° anniversario della fondazione, tutte le azioni degli uomini di Forte Michelangelo
2020, anno difficile anche per la Capitaneria di Porto –
Il 2020 è stato un anno complesso per molte realtà del territorio, e non sono rimasta esclusa neanche l’attività della Capitaneria di porto che è risultata fortemente condizionata dalla pandemia tuttora in atto
Proprio il porto di Civitavecchia, il 31 gennaio scorso, ha mostrato una concreta anticipazione di quella che, purtroppo, sarebbe diventata la quotidiana cronaca dei mesi successivi. La presunta presenza a bordo della nave Costa Smeralda di 2 passeggeri contagiati dal Covid, all’epoca ancora assente dal panorama nazionale, ha visto la Capitaneria di porto intervenire per bloccare ogni ingresso/uscita dalla nave ammiraglia della flotta Costa, in attesa che le autorità sanitarie certificassero l’assenza del virus a bordo, avvenuta circa 24 ore dopo.
Per circa un mese, solo Civitavecchia è stata in grado di consentire il rientro di migliaia di connazionali che, dalla Spagna, potevano contare unicamente sul collegamento via mare ancora operativo tra Barcellona e Civitavecchia. Uno sforzo fuori dall’ordinario in cui, in un Paese ormai in “lockdown duro”, il porto non si è mai fermato e non ha mai “chiuso”, garantendo quella cornice di sicurezza, marittima e sanitaria, in un contesto mai sperimentato e quindi dai risvolti imprevedibili.
La stagione estiva, caratterizzata da numeri inferiori rispetto agli anni precedenti, ma non per questo meno impegnativa sotto l’aspetto della salvaguardia della vita umana in mare ha visto in pochi giorni sottoporre ad abilitazione in Capitaneria centinaia di bagnini, che non avevano potuto seguire alcun corso nei mesi precedenti e senza i quali molti stabilimenti non avrebbero potuto riaprire i battenti.
Un’estate che si è poi conclusa, il 16 settembre, con la celebrazione dei 150 anni della Capitaneria di porto di Civitavecchia e l’omaggio di un porto alla sua città testimoniato dalla “Statua del bacio” che oggi impreziosisce uno degli angoli più belli dello scalo.
L’estate è stata poi caratterizzata anche dall’incessante impegno del personale della Guardia Costiera per prevenire e, se del caso, sanzionare, le emissioni nocive di fumi da parte di talune navi. Numerose denunce penali sono infatti giunte alla locale Procura della Repubblica, e per 2 navi in maniera ripetuta, inducendo la Capitaneria a disporre visite addizionali alle navi stesse ed alle rispettive compagnie di navigazione.
A fine ottobre, si è giunti alla sottoscrizione in Capitaneria di porto del nuovo accordo “Civitavecchia Blue Agreement”, che ha incluso, oltre alle società di navigazione delle navi traghetto, anche le principali compagnie da crociera italiane e straniere.
Risultati di rilievo nelle località di Campo di Mare e Montalto di Castro, con la firma del decreto congiunto tra Direzione Marittima e Agenzia del Demanio, con cui si è data certezza amministrativa al confine tra proprietà pubblica e privata in situazioni che si protraevano da anni.
E sempre in ambito demaniale, nella zona della Frasca a Civitavecchia, con la rimozione e il sequestro di tonnellate di ormeggi e strutture abusive.
Tra le iniziative intraprese, il proficuo lavoro promosso dalla Capitaneria di porto e subito sposato dall’Amministrazione comunale, dall’Agenzia delle Dogane e dall’Autorità di sistema portuale, che nei prossimi mesi permetterà una competa rivisitazione dell’accesso portuale del Varco Fortezza.
Il tutto in coerente anticipazione della già programmata trasformazione delle aree della darsena per navi da diporto in una zona liberamente accessibile ed integrata al contesto urbano con la delocalizzazione più a nord dei traffici portuali.
Degna di nota è inoltre l’attività condotta dal personale della Guardia Costiera di Civitavecchia “in trasferta” per i controlli di sicurezza della navigazione effettuati a bordo di unità delle ONG che operano nel Canale di Sicilia.
La motovedetta CP284 – la maggiore unità d’altura del Lazio, recentemente trasferita dalla sede di Fiumicino a Civitavecchia – è stata così rischierata a Lampedusa ed in Sicilia.
Proprio questo trasferimento ha indotto l’Autorità marittima ad una complessiva rimodulazione degli ormeggi in Darsena Romana dei mezzi della Guardia Costiera.
Infine va anche ricordato il restyling della sede della Capitaneria di porto e dell’adiacente “centro Bernini” per i servizi di front office assicurati dall’Autorità marittima.
Un anno complesso che si è concluso con molte azioni positive per gli uomini della Capitaneria.