Vannini, iniziata l’udienza. Viola Giorgini davanti al Giudice
Ore 08.40 E’ appena iniziata l’udienza che vede protagonista Viola Giorgini. E’ la difesa dei Ciontoli ad ascoltarla per prima.
“Sono rimasta sbalordita nel vedere Federico uscire dal bagno con la pistola. Non ho visto molto in realtà, non sono entrata nel bagno. Ha detto che l’avrebbe mess in un posto sicuro”.
“Martina era lì, ho sentito la sua voce nel bagno. Si insisteva per entrare e Antonio disse che era solo un grande spavento ma non ho visto bene. Marco era seduto e appoggiato con la schiena vicino alla vasca.
Volevamo una spiegazione. Antonio diceva che era un colpo d’aria, per me era una spiegazione completa e sicura, mi fidavo di lui. Una spiegazione che è stata accettata da tutti, anche da Federico”.
“Marco si tira su dal letto e cerca di tirarsi su anche in piedi. La sua presa di energia faceva pensare che si stesse riprendendo. Non dura molto però, rinizia a stare come stava prima… Basta richiamiamo allora”
“Insistenza anche di Antonio Ciontoli a dire che l’avrebbe portato lui. Ci ripeteva che era spaventato, attacco di panico. Federico ha detto basta e Antonio poi ha detto che avrebbe chiamato” e fa la seconda telefonata al 118.
“Non sapevo che fosse un bossolo”.
“Marco iniziava a lamentarsi. Quello che ricordo di più era il modo in cui era infastidito per tutto quello che aveva intorno. In certi momenti sembrava avere più forza del normale”.
“Le urla di Marco le ho sentite una volta assolutamente netta nel momento in cui Marco è stato accompagnato giù”
“Non ricordo quando era stato rivestito, ne se asciugato i capelli. Non ho ricordi precisi di quel momento. Quando è stato portato giù, gli è stato messo un cuscino sotto la testa. C’era chi sollevava le gambe di Marco, Martina gli parlava rassicurandolo, io presi acqua e zucchero, pensando che un calo di pressione lo aiutasse a riprendersi”.
“Solo al Pit mi rendo conto si trattava di colpo d’arma da fuoco. Sono stati poi avvisati i genitori di Marco, dicendo loro che era caduto dalle scale, ma non ho sentito questa chiamata. Non so quando è avvenuta la telefonata, ma ho pensato che per non farli preoccupare la Pezzillo disse loro così”
“Dopo tutto quello che stava accadendo il pensiero era che Marco non potesse fare il concorso e Ciontoli potesse perdere il lavoro, una volta arrivati al Pit se il pensiero era quello, io ovviamente ero certa che Antonio pensava di poterla risolvere e gestire lui. Non avremmo mai pensato ci fosse del male sotto, non era nella mente di nessuno una cosa del genere.
Eravamo delusi ma convinti che con il proiettile nel braccio, Marco sarebbe potuto salvarsi. Poco dopo esce Antonio con un signore che oggi so essere Izzo e si appoggia su un muretto, dicendo di aver rovinato tutto, Federico lo rassicura, dicendogli: “Va bene io capisco che tu possa sentirti in colpa ma vedrai che la situazione si risolverà no? e lui risponde che Marco è morto. Antonio chiede di ucciderlo e arrestarlo, bestemmiava e piangeva. Eravamo tutti increduli.
Poi ci dicono che il cuore di Marco ha ripreso a battere. Lì si era riaccesa la speranza. Erano tutti intenti a pregare a sperare e invece poco dopo il decesso effettivo. Pensavo Martina svenisse. Non so quanto tempo passò e Izzo poi spiegò che il proiettile dal braccio era arrivato al cuore.
Federico si spaventò tanto e mi confidò di avere paura potessero dubitare di lui e appena sono uscita dal colloquio con gli investigatori mi ha chiesto cosa avessi detto in merito, quindi era la sua prima preoccupazione. Gli dissi di aver detto come sono andate le cose. Ovvero che lui fino a quel momento era stato con me, nel momento in cui ho visato che Federico ha toccato le armi, io ne ho vista una, è stato quando sewi entrato in bagno.
Quando ho detto “Ti ho parato un po’ il culo” non era riferito ad aver omesso, era riferito al comportamento. Federico aveva paura che lo accusassero perché aveva lasciato le impronte.
Ero sotto shoc e molto infastidita in quanto venivamo trattati come se fossimo persone cattive e che io stessi mentendo. Noi eravamo tranquilli di ciò, cioè del fatto che mai nessuno avrebbe potuto dubitare di quello che era successo e nel momento in cui invece le autorità iniziavano a dubitare, noi ci spaventammo.
Ora parla la Corte rivolgendosi a Viola: “Questa versione non è molto credibile”
Il Pg. chiede a Viola se ancora è fidanzata con Federico e lei conferma.
Il Pg ha chiesto alla Corte di utilizzare le dichiarazioni fatte da Viola alla polizia per fare le contestazioni su eventuali contraddizioni, ma il suo Avvocato si è opposto. Si prosegue con le domande a Viola Giorgini
“Non era un colpo forte. Marco quando è arrivata l’ambulanza urlava, io ero fuori. Quando è partito il colpo io ero in camera ed ho sentito un tonfo come se fosse caduto un oggetto pesante. L’ho visto quando l’hanno aiutato a sollevarsi ed era più pensante. Non sembrava cosciente ma urlava, non perse i sensi.
Al Pit si parlava del proiettile nel braccio, Maria lo disse a Marina che si lamentò per averlo saputo tardi. Antonio raccontava della pistola scivolata, io seppi la versione vera solo il 2 ottobre 2015.
Avrei dovuto far caso alle assurdità che diceva Martina, sul bossolo e riguardo la descrizione della scena. Erano cose assurde. Oggi dico che è assurdo quanto dicemmo, lì non ce ne siamo resi conto.
Antonio disse anche alla mia famiglia una versione dei fatti diversa dal vero. Il tempo è volato in quei momenti, oggi so quanto è trascorso.
E’ il momento dell’Avvocato Celestino Gnazi
“Ricordo di essere stata ascoltata dai Carabinieri di Ladispoli. Sentito il rumore, immaginavamo che fosse capitato qualcosa e quindi io e Federico siamo usciti dopo qualche secondo. Fuori dal bagno c’era Maria e di Martina ho sentito solo la voce. Marco non feceva discorsi logici.
Marco fu stato pulito con una garza bianca dall’infermiera. Ho sentito urlare Marco quando era al piano di sopra, quando è stata effettuata la seconda chiamata al 118. A posteriori mi resi conto che i lamenti di Marco erano strani.
Le armi non sono mai state argomento di discussione.
Marco mi sembra avesse una maglia a maniche corte. Tutto girava intorno ad Antonio, quella sera era difficile contestarlo. Era molto sicuro di sé.
L’Avvocato Miroli ha chiesto il tracciamento gps dell’auto di Antonio Ciontoli. Il quadro alle 00:25 risulta acceso e spento alle 00:28. Mentre alle 00:36 l’auto risulta accesa e spenta alle 00:45.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Le prossime udienze si terranno mercoledì 16 e mercoledì 23. In quelle occasioni ci saranno le discussioni fra PG e i legali della famiglia Vannini. Il 23 PG e la difesa dei Ciontoli.
La sentenza è prevista per il 30 settembre.