Una giornata da volontari all’interno della Necropoli della Banditaccia – di Giovanni Zucconi
Domenica è stata, per la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri, una giornata particolare. È stato il primo giorno in cui i volontari di alcune associazioni di volontariato archeologico hanno affiancato il personale del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, nell’accoglienza dei tanti turisti che, complice una splendida giornata di sole, hanno visitato la Necropoli.
Abbiamo già raccontato, in un precedente articolo (cliccare sul link), la recente entrata in vigore di un protocollo di intesa tra alcune associazioni di volontariato e il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia. L’intesa prevede l’inedita disponibilità dei volontari, oltre alle consuete attività di ripulitura e valorizzazione delle aree esterne, anche all’accoglienza e la gestione dei visitatori all’interno del recinto.
Questa intesa, lo abbiamo già scritto, è da leggere come l’occasione per coinvolgere anche la comunità ceretana nell’accoglienza di chi visita questi luoghi. Che rappresentano la sua identità e le sue radici.



È un salto di qualità nei rapporti del Parco con la comunità, anche se circoscritto e limitato a poche giornate durante l’anno, la cui importanza spero non sfugga a nessuno. E del quale dobbiamo ringraziare innanzitutto il Direttore Vincenzo Bellelli, che l’ha fortemente voluto.
Come è andato questo primo giorno? Direi benissimo. I dipendenti del Parco che erano di turno hanno accolto bene i volontari. Hanno dato loro le istruzioni necessarie, e condiviso le regole del Parco. Il resto è venuto semplice. Le ore sono passate velocemente, anche perché girando all’interno del recinto, e considerando la buona affluenza, i volontari hanno avuto molte occasioni per interagire con i visitatori. A chi un saluto, a chi un’informazione pratica, a chi qualche nozione archeologica… Con altri visitatori c’è stata anche la possibilità di uno scambio di opinioni, o di parlare del nostro territorio. Insomma, i volontari, a volte anche accompagnati dai dipendenti del Parco, non hanno avuto il tempo di annoiarsi.
C’è stato anche un episodio particolarmente divertente da raccontare. Ad un certo punto si sono avvicinate due donne, visibilmente sconvolte. Hanno visto i nostri tesserini, e ci hanno raccontato di essere fuggite velocemente da una tomba lì vicino, dopo aver visto un’ombra scura che si muoveva dentro. Le abbiamo accompagnate alla Tomba dei Doli e, incoraggiate e rassicurate dal fatto che si era formato un capannello di curiosi, hanno ripetuto davanti a noi quello che avevano fatto poco prima. In effetti, inquadrando la tomba di destra con il loro smartphone, sullo schermo compariva, decisamente evidente, un’ombra completa di una persona con gambe e braccia. Ad un certo punto queste ombre sono diventate due. Una delle donne ha anche affermato di averla vista con i propri occhi, senza lo smartphone, e di essere scappata di corsa.
Suggestione, autosuggestione? Chiaramente una spiegazione per questo fenomeno ci sarà sicuramente. Ma in quel momento quell’ombra sembrava davvero inspiegabile. Poi abbiamo scoperto che una delle due donne era una blogger italiana, che vive in Inghilterra, specializzata in reportage da aree archeologiche. Quindi presto potremo vedere, sul suo canale YouTube, questa curiosa storia.
Chiudiamo facendo notare che non abbiamo fatto i nomi dei volontari che hanno partecipato alla giornata. E non li faremo. Ricordiamo solo che hanno partecipato, in reale amicizia e piena collaborazione, volontari del GAR, di Irasenna, del NAAC e de Il Lucumone. La prima è andata. Aspettiamo la seconda…