Grande gara di solidarietà durante la tre giorni della Sagra del Carciofo per i due bimbi di Valcanneto affetti dalla malattia di Batten
Sagra del Carciofo, quasi 8mila euro per Marco e Francesco –
7.795 euro. È questa la cifra raggiunta nella tre giorni dedicata a Re Carciofo per aiutare Marco e Francesco Camerini.
I due bambini di Valcanneto sono affetti dalla malattia di Batten.
Sin dal primo appello lanciato dalla famiglia in tanti si sono mossi per contribuire affinché i genitori possano portare i figli a Dallas.
Proprio qui potranno ricevere le cure sperimentali per cercare di guarire dalla malattia da cui sono affetti.
Il viaggio è lungo e costoso.
E per questo motivo in tanti si sono rimboccati le maniche per permettere ai genitori di poterlo affrontare senza preoccupazioni.
E anche durante la Sagra del Carciofo l’amministrazione di Ladispoli, la prima a rispondere all’appello della famiglia, ha deciso di riservare ampio spazio ai due piccoli.
All’asta le magliette dei campioni di calcio, e non solo.
Tantissimi i biglietti venduti che hanno permesso a chi li ha acquistati di partecipare alla riffa per aggiudicarsi una delle maglie donate dalle società sportive e dai giocatori stessi.
Soddisfatto anche il sindaco Alessandro Grando che anche ieri mattina dal palco di piazza Rossellini era tornato a lanciare un appello ai visitatori della Sagra.
Una 69edizione che, nonostante il tempo un pò capriccioso non ha fatto demordere i visitatori dall’affollare la via principale della città, a passeggio tra bancherelle e gli stand allestiti.
“Siamo soddisfatti – ha detto Grando – il meteo come ogni anno ci ha fatto qualche scherzo ma per la maggior parte del tempo il clima è stato piacevole”.
“Abbiamo visto tanta gente per strada”.
“Siamo stanchi – ha proseguito il Sindaco – ma contenti soprattutto per la parte più importante, la raccolta fondi per la famiglia Camerini”.
Presenti alla Sagra del Carciofo anche diverse delegazioni dei Paesi gemellati e … non solo.
A passeggiare per le vie della Sagra del Carciofo c’era anche la delegazione russa, proveniente da Varonezh con la quale è stato già avviato l’iter per il gemellaggio.
“Nei loro Paesi il carciofo non viene coltivato – ha spiegato Grando – e non lo conoscono. Ad esempio gli amici di Varonezh ci hanno chiesto come fare per esportarlo”.
Ed è proprio questo uno dei motivi “dell’amicizia che abbiamo stretto con gli amici russi, far conoscere e valorizzare i nostri prodotti”.