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Roma, picchiata perché si rifiutava di far leggere le proprie chat

È la tragica vicenda di violenza domestica che si è conclusa con l’arresto del compagno

Roma, picchiata perché si rifiutava di far leggere le proprie chat –

Un comportamento oppressivo e violento quello tenuto da un romano di 33 anni ai danni della donna, 42 anni, anche lei di Roma, con cui aveva una relazione.

Una situazione durata ben tre anni e interrotta dal tempestivo intervento di una pattuglia del commissariato Colombo di Roma, in collaborazione con gli agenti del Distretto Tor Carbone.

M.E., queste le iniziali dell’uomo, alla fine è stato arrestato per maltrattamenti e lesioni.

L’uomo pretendeva ossessivamente che gli venissero riferiti tutti i messaggi che la propria compagna scambiava su Whatsapp e di fronte ai rifiuti e alle liti che ne nascevano, la aggrediva con calci e pugni.

Una vicenda di violenza durata tre anni: la donna veniva spesso picchiata per i più futili motivi

Proprio una segnalazione al 112, durante l’ultima aggressione, ha permesso l’intervento delle Forze dell’ordine.

La vittima ha raccontato agli agenti tanti episodi in cui è stata costretta a subire vessazioni non solo fisiche ma anche psicologiche.

Tra i terribili racconti fatti dalla donna anche quello subito durante il suo quarantesimo compleanno: aggredita, picchiata e insultata per essersi rifiutata di mangiare un kebab.

Convalidato l’arresto, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto nei confronti del 33enne, con precedenti di polizia, la misura della custodia cautelare in carcere.

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