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Roma: l’Istituto per sordi rischia seriamente la chiusura

Ritardi nei pagamenti degli stipendi e dei contributi, scatta la protesta dei dipendenti dell’Istituto per sordi di Roma

L’istituto per sordi è una realtà fondamentale per la comunità non-udente ed è il più antico d’Italia. Già dal 22 novembre scorso i lavoratori del plesso avevano protestato, accompagnati dai sindacati, a causa dei ritardi nei pagamenti di stipendi e contributi. La situazione in autunno era critica, sei mesi senza stipendio e tre anni senza versamenti all’INPS. Le proteste continuano questa volta a fare gruppo sono le associazioni che operano all’interno della sede.

Le associazioni denunciano una carenza di soluzioni effettive proposte dal commissario chiamato il novembre scorso. Il commissariamento va però avanti da ben 15 anni e non ci sono mai state riforme concrete. Attualmente l’Istituto è in disavanzo di ben 2 milioni di euro.

Roma: l'Istituto per sordi rischia seriamente la chiusura
Roma: l’Istituto per sordi rischia seriamente la chiusura

Per tentare di risolvere, come riportano le associazioni, il commissario avrebbe chiesto loro un affitto per poter operare all’interno della struttura generando uno sgomento generale.

“Qual è il senso delle recenti dichiarazioni del Governo sullo stanziamento nel Pnrr di 6 miliardi per il sostegno alle persone con disabilità – si domandano i membri delle associazioni – quando si lascia decadere l’unico centro di riferimento pubblico per la comunità sorda? È chiaro infatti che senza la previsione di finanziamenti strutturali e l’avvio della riforma, l’Istituto dei sordi è condannato alla chiusura. La comunità sorda ha bisogno che il suo Istituto resti vitale, che sia data voce e forza al fermento di saperi che in essa già circolano: sull’educazione del bambino sordo, sulle espressioni artistiche, sugli studi sulla lingua dei segni italiana” concludono i rappresentanti delle realtà associative.

Giorgio Ripani