Il futuro di Malagrotta potrebbe passare proprio da uno o da tutti e tre i comuni del comprensorio
Rifiuti, i nomi di Cerveteri, Tolfa e Allumiere per la possibile discarica –
La questione dello stoccaggio dei rifiuti del Lazio e in particolar modo di Roma è un problema che si trascina ormai da molti anni.
Oggi sul Corriere della Sera è comparso un articolo che traccia un nuovo tassello in questa lunga vicenda, nata nel momento in cui la discarica di Malagrotta ha iniziato ad essere satura.
Malagrotta satura
“Dal 15 giugno non sarà più possibile smaltire il 40% dei rifiuti”: questa è la certezza che scaturisce dalle parole del commissario ai due Tmb di Malagrotta, Pierluigi Palumbo.
A quanto pare l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, ha accettato nel frattempo un ulteriore aumento del costo per tonnellata di rifiuti indifferenziati: non potendo usare Malagrotta, i rifiuti andranno trasferiti altrove.
La tariffa salirà a quasi 200 euro a tonnellata proprio a causa degli aumentati costi di gestione.
Mentre Malagrotta stipula contratti con altre regioni per il trasferimento dei rifiuti, Zaghis ha richiesto che si possa usare per i prossimi dieci giorni la discarica di Viterbo.
Però ciò che si cerca realmente è una soluzione definitiva.
Da tempo ormai si parla di dover creare uno o più punti per lo stoccaggio dei rifiuti e nell’articolo si citano espressamente importanti località turistiche del nostro comprensorio: Tolfa, Allumiere e Cerveteri.
I tre nomi sono stati, a quanto pare, segnalati sulle mappe per siti papabili da Città Metropolitana, come alternativa ad Albano Laziale.
La scelta sarà però oggetto di un tavolo di confronto tra Ministero della transizione ecologica, Comune di Roma, Ama, Regione Lazio, Ispra e Arpa.
Claudio Lippi