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Potere al Popolo: “Serve un servizio sanitario pubblico universale”

Le parole del movimento sulla questione salute

Primo comma dell’art. 32 della COSTITUZIONE ITALIANA: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Oggi è sotto gli occhi di tutti che è il solo servizio sanitario nazionale pubblico (SSN) ad affrontare la crisi epidemiologica che stiamo vivendo. Ed è evidente che il peso maggiore di questa emergenza ricade sulle spalle dei lavoratori pubblici che operano in un sistema ancora affidabile ma carente da troppi punti di vista. Invece il sistema privato convenzionato, cioè finanziato dallo stato, un sistema che crea profitti enormi e che assorbe a livello nazionale oltre un terzo di tutti i finanziamenti statali, come partecipa all’emergenza in atto? In nessun modo.

Cioè una sanità pubblica che negli ultimi 10 anni ha subito una decurtazione di finanziamenti di 37 miliardi a tutto vantaggio dei signori della sanità privata, oggi deve sobbarcarsi interamente il peso dell’emergenza, che è poi l’obiettivo principale del sistema sanitario.

Ma questo rappresenta solo la punta dell’iceberg perché tutti i giorni, anche in situazioni normali, il cittadino si trova spesso ad affrontare liste di attesa lunghe mesi, se non anni, per effettuare un esame diagnostico ma poi è il servizio sanitario pubblico che interviene, a sue spese, perché più affidabile, per affrontare gran parte degli interventi e delle ospedalizzazioni di una certa importanza.

La regionalizzazione della sanità ha poi ulteriormente penalizzato la sanità pubblica e ci troviamo di fronte a regioni nelle quali il privato ha superato il pubblico per posti letto e per esami clinici. La cosiddetta “autonomia differenziata” in discussione in questi giorni in parlamento, aggraverebbe ulteriormente la situazione, creando poi sanità regionali di serie A e di serie Z, infrangendo così quanto previsto e scritto nella Costituzione italiana.

E allora serve ritornare ad una sanità interamente pubblica, eliminando gradualmente ma rapidamente l’intervento del privato che più che alla salute del cittadino pensa ai propri profitti e che, è bene ricordarlo, è spesso oggetto di interventi della magistratura che rileva numerosissimi casi di corruzione in questo settore. 

Serve una sanità universale che si occupi della salute della persona da quando nasce a quando muore, fornendo un’assistenza efficiente, uguale e gratuita per tutti, utilizzando come finanziamento la tassazione generale che deve essere realmente proporzionale al reddito e che abbatta l’evasione fiscale.

Serve una sanità nazionale che assorba l’intero sistema attualmente diviso per regioni e che fornisca un servizio completo ed omogeneo in tutto il paese, svolgendo e contribuendo al tempo stesso alla ricerca scientifica medica e alla formazione e specializzazione del personale.

E’ in momenti di emergenza e di reale criticità come quella attuale che serve riflettere su come si sta gestendo questo paese, a cominciare dai settori più delicati come quello della sanità dove diventa sempre più evidente che “…PRIVATO NON E’ BELLO…”.

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